SALERNO. C’era anche lui in quel maledetto 29 maggio del 1985 a Bruxelles. Quando la Juve vinse la sua prima Coppa dei Campioni. Una vittoria amara per tutto il popolo bianconero ma anche per lui, Fiore Cipolletta, che, dopo la Salernitana, nutre un amore viscerale verso i colori bianconeri. La tragedia dell’Heysel l’ha vissuta in prima persona, rimanendo inevitabilmente attonito per tutto quanto stava accadendo in quel fatiscente stadio che mai e poi mai avrebbe dovuto ospitare una finale di Coppa dei Campioni. Eppure le cose andarono in una determinata maniera e nessuno sugli spalti riuscì a gioire per quel successo della compagine allora allenata da Giovanni Trapattoni. Una Coppa macchiata dal sangue è proprio il caso di dire, dal sangue di tanti tifosi juventini recatisi a Bruxelles per sognare la Coppa e che invece da li non fecero più ritorno a casa. Tutto quanto accaduto non è riassumibile in poche righe, ci mancherebbe, ma nella mente di Fiore Cipolletta il ricordo di quella serata è ancora vivo a distanza di trent’anni: “Purtroppo la tragedia dell’Heysel è una di quelle cose che porterò per sempre dentro di me – spiega – è un qualcosa che non si può cancellare neanche dopo trent’anni. Un ricordo amaro quello che mi rimane di quella serata di Bruxelles e di quella finale vinta dalla Juve che portò in dote la prima Coppa dei Campioni della storia bianconera che non sento per nulla mia e che anzi mi piacerebbe fosse restituita dal club di Agnelli all’Uefa”. Poi un attacco alla polizia belga a suo dire incapace in quella circostanza di gestire la furia dei tifosi inglesi: “Sicuramente la polizia belga non era preparata a dovere per fronteggiare un simile stato di emergenza – continua Cipolletta – e a mio avviso dopo trent’anni ancora non è stata fatta giustizia totale per le vittime di quella strage”. Infine un auspicio in vista della finale che la Juventus di Allegri disputerà il prossimo 6 giugno a Berlino contro il Barcellona di Messi: “Spero con tutto il cuore che la Juve possa alzare la Coppa al cielo ma allo stesso tempo restituire quella vinta con il Liverpool all’Uefa”. (r.d.a.)
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