Ieri mattina non è una visita formale. Giffoni rappresenta una cerniera tra il pensiero e l’azione, tra la visione lungimirante e la realizzazione di un’idea. Proprio per questo l’Università degli Studi di Salerno dovrà dare un contributo a questa creatura fatta di infrastrutture, cervelli ed energia. Ecco perché la mia presenza oggi a Giffoni vuole essere la testimonianza concreta di un riconoscimento culturale di una eccellenza e l’inizio di un percorso comune”. Così il rettore dell’ateneo salernitano Vincenzo Loia, che questa mattina è stato ricevuto dal fondatore e direttore di Giffoni Opportunity Claudio Gubitosi. Il rettore Loia ha visitato gli uffici e le sale cinema, dove ha potuto visionare un video che racconta la storia e lo spirito di Giffoni, attraverso le voci degli ospiti che si sono succeduti in mezzo secolo di storia e quelle dei suoi principali protagonisti: i ragazzi provenienti da ogni parte del mondo. “Giffoni è felice di poter immaginare una cooperazione con l’Università degli Studi di Salerno, creando un percorso articolato e duraturo nel tempo teso alla formazione dei giovani e allo sviluppo del territorio, due temi che ci accompagnano fin dai nostri esordi – ha sottolineato Gubitosi – Dopo l’edizione di luglio lavoreremo alla creazione di una rete che sappia intercettare la “meglio gioventù” che esce dal nostro ateneo, dandole un’opportunità di crescita concreta in quella che è la terra dove sono nati. Questa è la nostra forza: ribadire con fermezza la centralità del territorio. Ed è anche la chiave del successo di Giffoni, che guarda a Los Angeles, ma senza mai trascurare le proprie radici”. Centrale, nella creazione di una rete, sarà naturalmente il ruolo dei ragazzi, che quest’anno saranno gli indiscussi protagonisti dell’edizione 2021: “Saranno loro a salire sul palco e a porre domande agli ospiti – ha anticipato Gubitosi – Dopo un anno così difficile hanno il diritto di essere ascoltati e di ricevere delle risposte”. Un tema caro anche al rettore: “Credo che le crisi debbano essere affrontate con una visione ciclica – ha spiegato – Ciò che si chiude porta sempre con se qualcosa che si apre. E questo ci spinge ad avere una visione più concreta in termini di giovani, territorio, impresa, menti, formazione. Da oggi L’Università sarà più vicina a Giffoni e viceversa”. E nel teatro di ateneo potrebbe essere proiettato in anteprima il nuovo docu film sui cinquant’anni di Giffoni, progetto nato da un’idea, un lampo improvviso, una intuizione. “Entrare nel mondo delle intuizioni è fondamentale – ha detto Gubitosi – Credo che l’ateneo dovrebbe immaginare un nuovo corso di laurea, Scienze dell’intuizione, per parlare ai giovani del potere delle idee e di come veicolarle sia sul fronte della comunicazione che del marketing”. Gubitosi ha poi illustrato a Loia i progetti che di qui a breve renderanno ancora più straordinaria la Multimedia Valley, con la creazione del Museo testimoni del tempo, di una sala di oltre cinquecento posti e di un’Arena deputata a ospitare grandi eventi, a cui potranno accedere oltre quattromila persone. “Oggi mi è sembrato di vedere qualcosa che è difficile realizzare in altre parti del mondo, ma che qui esiste ed è in continua evoluzione. Un processo che ci vedrà parte attiva e integrante di questa crescita”, ha commentato Loia.
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