Il Presidente dei Medici D'Angelo: «Episodio molto grave a Pellezzano ma non ci faremo intimorire» - Le Cronache
Ultimora

Il Presidente dei Medici D’Angelo: «Episodio molto grave a Pellezzano ma non ci faremo intimorire»

Il Presidente dei Medici D’Angelo:  «Episodio molto grave a Pellezzano ma non ci faremo intimorire»

di Mario Rinaldi
Il grave episodio di inciviltà che si è verificato a Capriglia di Pellezzano ha provocato una dura reazione da parte del presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno, dottor Giovanni D’Angelo, intervenuto in merito a quanto accaduto. Il dottor D’Angelo ha espresso anche delle riflessioni sul clima di grande tensione che si respira negli ambienti sanitari, che siano i pronto soccorso degli ospedali o i locali dei medici di base dove si visitano i pazienti, come nel caso di Pellezzano.
Dottor D’Angelo cosa pensa di quanto accaduto a Pellezzano?
“Un episodio molto grande – ha detto il presidente D’Angelo – sicuramente da condannare nella speranza che venga individuato il responsabile o i responsabili di quelle scritte ignobili”.
Conosce la dottoressa Caso?
“Non conosco personalmente la collega che ha subito questo vile atto di inciviltà. Ho provato a chiamarla, ma credo sia rimasta molto scossa e non sono riuscito a mettermi in contatto con lei. Ad ogni modo, a nome mio personale e dell’intero Ordine dei Medici di Salerno, ho espresso piena solidarietà e vicinanza alla collega, la quale può contattarmi per qualsiasi evenienza”.
Secondo lei perché sono state apposte quelle scritte? Crede davvero che la dott.ssa abbia potuto chiedere il tampone ai propri pazienti per visitarli?
“La situazione è molto più ingarbugliata di quanto sembra. La nostra dottoressa Titti D’Ambrosio ha cercato di informarsi sull’accaduto e pare che le scritte siano state apposte non solo davanti allo studio della dottoressa Caso, ma anche sui muri del paese. Tanto è vero che è stato necessario l’intervento del sindaco per farle rimuovere. Al di là di questo, credo che si tratti di un vero e proprio atto intimidatorio, del tutto ingiustificabile. Pare, inoltre, sempre da alcune informazioni raccolte, che la dottoressa non abbia richiesto alcun tampone ai pazienti per visitarli. Ma anche se lo avesse chiesto bisogna dire che, da quando è entrata in vigore la normativa che non impone più l’obbligo del tampone, è a discrezione dei medici valutare l’opportunità o meno di fare il tampone ai pazienti. Magari può essere richiesto perché se ad esempio uno studio medico è di piccole dimensioni, il medico per tutelare sé stesso, ma soprattutto i pazienti fragili, vorrebbe accertarsi che chi entra in quello studio non sia affetto dal Covid. Quindi sarebbe un’azione del tutto giustificata”.
E se la dottoressa Caso, come sembra, non abbia richiesto alcun tampone, secondo lei perché sono state apposte quelle scritte?
“Credo che chi ha compiuto questo sprezzante gesto, che è una forma di grave insulto per la persona che lo ha ricevuto, abbia agito indipendentemente dall’esercizio della professione della dottoressa che è stata presa come bersaglio delle ingiurie. Forse sarà stato il segnale lanciato da un no-vax. Si configura quasi certamente come atto intimidatorio, ma un po’ contro tutto il sistema sanitario nazionale”.
Cosa si auspica dottor D’Angelo?
“Innanzitutto che le indagini condotte dall’autorità giudiziaria possano far risalire all’identità di coloro che hanno lasciato queste scritte infamanti. E poi che venga posta maggiore attenzione nei confronti di noi medici, soprattutto quelli dei pronto soccorso negli ospedali e anche dei medici di base che, spesso e malvolentieri, sono vittime di vili aggressioni. E qui, intendo esprimere la mia piena solidarietà e vicinanza anche al collega di Latina, picchiato violentemente da un paziente che lo ha accusato di avergli prescritto una terapia sbagliata. Sono fatti assurdi che non dovrebbero mai accadere”. Il presidente D’Angelo ha detto, in ultimo, che farà anche delle riflessioni personali nella speranza di potersi mettere in contatto con la collega, dottoressa Caso, e dibattere su quanto accaduto per porre rimedi laddove è possibile eseguire interventi mirati.