Tangenti per il rilascio dei “patentini” per la vendita di tabacchi: Antonio Salimbene 53 anni, di Battipaglia, fino a circa un anno fa in servizio all’ufficio Dogane e Monopoli di Salerno sceglie il rito ordinario. Ieri mattina, dinanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno Mariella Zambrano sono comparsi oltre ad Antonio Salimbene ex consigliere comunale di Battipaglia, anche Vincenzo Rizzo, Alfonso Califfato, Luciano Moscatello, Giuseppe Perrino, Damiano Panico e Dario Ginetti. Nel corso dell’udienza il legale di Vincenzo Rizzo ha chiesto il patteggiamento della pena a circa due anni. Gli altri indagati, se rinviati a giudizio opteranno per il rito ordinario con il di battimento. Il Gup Zambrano nella prossima udienza deciderà sia sulla richiesta di rinvio a giudizio che sulla richiesta di patteggiamento. In tale udienza saranno anche depositate le trascrizioni delle intercettazioni così come richiesto ieri dal Pm Maurizio Cardea. Nel collegio difensivo tra gli altri, gli avvocati Costantino Cardiello, Franco Cardiello e Vocca. L’inchiesta prende piede a fine agosto del 2016 quando ai finanzieri del nucleo Eboli, viene presentato un esposto da un tabaccaio del luogo al quale era stata revocata l’autorizzazione per una rivendita speciale. Alla naturale scadenza della licenza, gli era stato negato il rinnovo per presunte irregolarità fiscali e tributarie. A suo giudizio ingiustamente. È allora che l’uomo denuncia il caso sospetto del rilascio di un “patentino” ad un esercente, suo vicino, comunque entro i duecento metri di distanza. A suo avviso la procedura di rilascio era irregolare. Le intercettazioni ambientali (telecamere nell’ufficio di Salim- bene) e telefoniche svelano il sistema delle tangenti. Gli inquirenti ricostruiscono l’intero scenario ed il tariffario. La cifra richiesta oscillava dai 10 ai 15mila euro mentre a coloro che erano già in possesso dei permessi, ma scaduti di validità e pertanto non più rinnovabili, la cifra chiesta era di 5mila euro. Le mazzette per far passare le pratiche venivano consegnate nell’ufficio di Salimbene a Salerno. Sei i casi accertati dai finanzieri e riguardano esercenti operanti a Eboli, Battipaglia e Capaccio. Il funzionario indagato, secondo l’accusa, avrebbe esercitato pressione sulle vittime dalle quali si faceva promettere denaro per ottenere l’autorizzazione alla vendita di tabacchi. Gli operatori commerciali venivano avvicinati dai due intermediari. Uno di questi è Vincenzo Rizzo, di Eboli. Nella sua abitazione i finanzieri sequestrarono documenti ritenuti utili alle indagini che dimostrerebbe il ruolo che avrebbe avuto nel meccanismo per il rilascio dei “patentini”.
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