Musiche tradizionali di questa festa per il brass composto dagli strumentisti del Teatro Verdi diretti dal M° Gianluca Camilli
Di Olga Chieffi
Ultima settima d’Avvento questa e, avvicinandosi alla grande Luce, il teatro Verdi non poteva non dedicare una serata ad una sezione particolare dell’orchestra, quella degli ottoni, sicuramente i più rilucenti, quelli che accendono d’entusiasmo gli animi quando li vediamo suonare in formazione. Agli ottoni del massimo cittadino, diretti dal trombonista del Teatro San Carlo, Gianluca Camilli, è stato affidato di proporre stasera, al pubblico che vorrà collegarsi con i canali istituzionali del Verdi, della Regione Campania, o del sindaco stesso, alle ore 20, in streaming, la grande musica del Natale, un vero e proprio giro per il mondo, per incontrare le tradizioni musicali della magica Notte. La formazione schiererà Raffaele Alfano, Antonella Di Poto, Francesco Capocotta, e Giuseppe Cascone, alla tromba, Ricardo Serrano e Luca Iacuzzo al corno, Cosimo Panico, Gennaro Cibelli e Vincenzo Serio al trombone, Maurizio Tedesco al trombone basso e Matteo Coppola al basso tuba. I brass dialogheranno con i celebrati percussionisti del nostro teatro, Vincenzo D’Acunto, che si alternerà ai timpani, insieme a Rosario Barbarulo e Pino Marotta, alle percussioni. Programma interamente natalizio che verrà inaugurato da “O come all ye Faithful”, che non è altro che una delle diverse versioni del nostro “Adeste Fideles!”, unitamente a E, ancora, Silent Night di Gruber, ma diciamo pure “Stille Nacht, Heilige Nacht”, quel motivo, nato il 24 dicembre 1818 nella parrocchia St. Nicola in Oberndorf in Austria per la necessità di inventare qualcosa che potesse rimediare al mancato concerto di mezzanotte, per organo, che si era guastato, è diventato una delle melodie più note del Natale in Europa. Non offre più spunti, sul piano dei possibili arrangiamenti musicali la ” Christmas Song” che il grande cantante jazz Mel Tormè scrisse nel secolo scorso, ma stasera lo riascolteremo in un particolare arrangiamento. Si continuerà con “Ding, Dong, Merrily on High”, e il tradizionale “The First Nowell”, sino all’augurio di Buon Natale che ci invia il trombettista David Short. Un percorso musicale tra diverse musiche, sogno e tradizione che sconfina con naturalezza e nonchalance tra le note di favole incantate che ridisegnano i contorni e i significati di storie antiche. L’idea generatrice è quella di rivestire con spirito innovativo, brani quali Cerimonial for Christmas Brass, “Shepherd’s Pipe Carol” di Rutter, “Rejoice and Be Merry”, e “Festive Cheer”, fornendo una pregnante spiegazione del perché sul presepio ci sono gli angeli che suonano la tromba.