Questa sera, alle ore 21 il porto di Cetara ospiterà i plettri per il VIII appuntamento dei Concerti di Villa Guariglia in Tour, promossi da Antonia Willburger
Di OLGA CHIEFFI
Questa sera, si ritornerà sul porto di Cetara, ove il Centro Studi Internazionale S.Thalberg di Napoli, ha scelto per il settimo appuntamento della XVIII edizione dei “Concerti d’estate di Villa Guariglia in tour”, il festival organizzato dal Cta di Vietri sul Mare, nella persona di Antonia Willburger, in collaborazione con la Provincia di Salerno, il Comune di Salerno, l’Ept, la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, il Comune di Cetara, il Comune di Praiano, la Coldiretti-Campagna Amica, l’Associazione Amici dei Concerti di Villa Guariglia, ed il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno, di continuare con corde e plettri. Dopo la splendida performance del chitarrista Francesco Buzzurro, si esibiranno alle ore 21 i quattro strumentisti del Melismandolin Quartet, Salvatore Della Vecchia e Carla Senese al mandolino, Marcello Smigliante Gentile alla mandola e al mandoloncello con Riccardo Del Prete alla chitarra, i quali, grazie ad una tecnica strumentale raffinata e ad una interpretazione personalizzata e caratterizzante, creativa e originale, ci accompagneranno in un viaggio in cui toccheremo con mano l’evoluzione del mandolino, attraverso composizioni originali e classiche da De Falla a Sepe, sino a Piazzolla per chiudere con la grande tradizione musicale partenopea. Si inizierà con una suite di Salvatore Della Vecchia, A Life’s Picture un percorso musicale esaltante attraverso le luci e ombre della vita, Genesis, Infancy, Adolescence, Pressures, Love, Races anxious, Remembrance, Life!, per proseguire col vento d’estate, Maestrale, una pagina pulsante ed emozionale composta da Leonardo. Ed ecco il Manuel De Falla de’ “La vida breve”, un dramma composto sui modelli del Verismo Italiano, in cui sopravvive l’ispirazione iberica delle Zarzuelas. Il Melismandolin Quartet proporrà le danze, con la loro particolare animazione sonora, tutta tesa sull’onnipresente urgenza ritmica, rappresentante un quadro di vita locale, quasi il brulicare indaffarato d’un quartiere di città spagnola che si ridesta alla vita di tardo mattino. Un po’ di Vesuview Jazz con Daniele Sepe e la sua napoletanità che si fonde con il jazz, il funk, il folk balcanico e il rock per Girolimoni n°4, tratto da Vite Perdite del 1993, una contaminazione continua dove la vivacità e la forza dei suoni non disdegna il gioco dell’ironia, per quindi attraversare l’oceano e ascoltare Blueziliana della brasiliana Clarice Assad per incamminarsi sulla via dell’ Hazardous, per dirla in termini cari a certa musica brasiliana, esprimendosi in quella lingua e in quel ritmo, così fascinosamente amalgamati, in un complesso esercizio di traduzione, composizione e interpretazione. Dopo il Brasile attraverseremo l’Argentina accompagnati dall’Astor Piazzolla di “Oblivion”, dolcissimo, struggente, in cui il ritmo serrato della danza lascia spazio ad una melodia lirica e introspettiva, in un particolare arrangiamento di Della Vecchia e ritorno in Italia con una splendida ballade di Massimo Severino The branched tree. Finale napoletano con una delle più intense canzoni del nostro song-book, Era de maggio di Salvatore Di Giacomo e Mario Pasquale Costa che pone al centro dell’universo poetico l’amore e la figura femminile, con il suo ritornello dolce e cullante.