“In occasione della presentazione della lista del M5s a Vallo della Lucania alla presenza di Luigi Di Maio, accompagnato dal parlamentare salernitano Tofalo, sono state rilasciate dichiarazioni riguardanti la mancata partecipazione del Movimento 5 stelle alle elezioni nei comuni di Salerno e Battipaglia. Come riportato dai mezzi di informazione l’onorevole Di Maio ha dichiarato che “se i gruppi risultano conflittuali oppure non stanno portando avanti iniziative in maniera serena è bene non presentarsi alle elezioni. Laddove il Movimento come il nostro che ha soli 5 anni di vita non si sente di poter governare, non si presenta”. Il gruppo Rousseau di Salerno non può condividere l’analisi riguardante la situazione di Salerno e parte al “contrattacco”, rispondendo a quelle che possono sembrare delle provocazioni. “Quella dell’onorevole Di Maio, membro del direttorio nazionale è una dichiarazione di “assoluzione” oltre che di se stesso soprattutto della classe dirigente salernitana ed in particolare dei parlamentari salernitani del Movimento” – dichiarano i componenti del gruppo con a capo l’avvocato Oreste Agosto, che continuano con le delucidazione in merito alla questione pentastellata salernitana: ”Salerno, con i suoi attivisti e con Oreste Agosto, candidato sindaco, ha portato avanti anche a livello nazionale battaglie importanti del Movimento 5 stelle, come la decadenza del sindaco e le tante battaglie per la città e per la legalità. Inoltre, una qualsiasi conflittualità dei gruppi non può rappresentare una giustificazione valida per impedire la presentazione della lista di chi ha legittimamente vinto una elezione democratica. In tal modo ogni conflitto successivo ad una votazione impedirebbe di fare delle scelte, prendere delle decisioni politiche e selezionare la stessa classe dirigente del Movimento. La questione Salerno, come le tante altre città non certificate pone un problema di regole e di democrazia nell’ambito delle garanzie costituzionali; le problematiche connesse vanno risolte per evitare l’implosione del Movimento stesso. L’onorevole Di Maio avrebbe dovuto esprimere tutto il suo rammarico perché molti cittadini di Salerno sono stati privati della possibilità di continuare la propria battaglia per contrastare il sistema di potere, che da oltre 20 anni soffoca la città, con la partecipazione alle elezioni comunali e con l’espressione del voto per il Movimento. Risposte non solo a Di Maio, ma anche ad Angelo Tofalo, che ha commentato così la vicenda: “a Salerno e Battipaglia abbiamo riscontrato seri problemi con l’immaturità di alcune persone”. Il gruppo Rousseau non ci sta e continua: “La realtà è ben diversa e più complessa di quella accennata da Tofalo ed è il caso di chiarire, ancora una volta, le vicende che hanno portato al default del Movimento 5 stelle a Salerno. Di fronte ad un candidato sindaco scelto dall’assemblea con regolare votazione e riconosciuto senza alcuna contestazione, un gruppo di 17 persone con un documento anonimo, con argomentazioni subdole e inconsistenti, ha tentato di ribaltare il risultato della scelta assembleare. A questo punto Tofalo facendo da sponda al detto documento non firmato ha intimato al candidato Agosto, attraverso un messaggio telefonico, “di non avere più il compito di fare la lista”. Il detto parlamentare si professa un severo custode dei principi del Movimento, ora si chiede il gruppo Rousseau a quali principi si è ispirato nell’appoggiare il detto gruppo dei 17, dei quali 5 sono candidati in liste diverse e gli altri hanno partecipato alla seconda lista trasmessa allo staff dopo il 7 marzo, invece di far rispettare la volontà democraticamente espressa dall’Assemblea. Poi non risparmiano l’attacco all’altro candidato dell’election day, Nicola Provenza, reo di aver presentato una lista “segreta” dopo aver alzato il polverone: “Affermare che il Movimento si basa “sulla coerenza e sul rispetto delle regole” è una mera petizione di principio, quando a Salerno le regole della democrazia sono state calpestate.
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Il rebus de’ “Il Cortile”
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