Mi hanno rovinato l’esistenza. C’è troppa gente incosciente in giro”: a parlare, ai microfoni del Tg regionale Rai, è Nicola Dilillo, 75 anni, appuntato dei carabinieri in pensione, padre di Ilaria Dilillo, la donna di 48 anni investita e uccisa dall’auto guidata dall’attore Domenico Diele.
“Ilaria era l’unica persona che mi rimaneva, l’unico sostegno. Adesso è venuto meno e io ora sono finito”, ha detto l’uomo. Recentemente era morta la moglie dell’uomo, rimasto ora solo. “Questi 16 anni di carcere di cui si parla – aggiunge disilluso – sono solo nell’immaginario. Ci sono sempre i cavilli e le attenuanti”.
“Il sabato sera forse è meglio restare a casa, troppa gente incosciente che va in giro dopo aver bevuto o preso droga e non si rende conto delle tragedie che può provocare. Forse occorrono leggi più severe, ma in realtà ci sono, oggi è punito l’omicidio stradale. Occorre però che vengano fatte rispettare le leggi che possono prevenire queste sciagure. Se uno ha bevuto o si è drogato non può mettersi alla guida di un’auto”.
Ilaria Dilillo è morta in un incidente stradale la notte tra venerdì e sabato. A tamponare il suo scooter, nei pressi dell’uscita autostradale di Montecorvino Pugliano, in provincia di Salerno, l’attore Domenico Diele alla guida della sua Audi A3 sotto l’effetto di stupefacenti.
Per chi la conosceva, Ilaria era una donna socievole e benvoluta. “Aveva una parola buona per tutti – racconta un amico – era sempre solare e gioiosa. Aveva passato un brutto periodo a causa della morte della madre, alla quale era legatissima, ma si stava riprendendo. Aveva incominciato da poco ad uscire di nuovo, a frequentare gente e a vivere. È una tragedia alla quale non riusciamo ad abituarci. Ilaria era una donna prudente alla guida e questo ci fa ancora più male”.
Ilaria lavorava in uno studio legale del centro cittadino e dai residenti della zona viene descritta come una persona perbene, sempre con il sorriso sul viso. Nessuno riesce a capacitarsi di quanto accaduto.