Il colore dei ricordi - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Il colore dei ricordi

Il colore dei ricordi

Ospitiamo oggi Marco Vecchio, figlio d’arte di Sergio e Bruna Alfieri. “Mio padre era il silenzio della pittura, il rigore e insieme la purezza, mia madre l’estro, la creatività e la bellezza”

Di MARCO VECCHIO

Ogni alba è il preludio di una vita. Quel paradiso perduto che chiamiamo infanzia è un tempo in cui gli occhi incontrano visioni che un giorno chiameranno ricordi. Ho sempre pensato che le cose che vedi da piccolo ti restano dentro come foto istantanee, ti marchiano come segni sulla pelle o come compagni di viaggio. Per me quei ricordi sono tutti legati ai colori, ecco perché l’infanzia per me vuol dire destino. Era scritto già nelle stelle il mio futuro. Quei treni che sbuffavano nei blu di mio padre o i suoi templi trafitti dal rosso erano immagini talmente forti da sostituirsi a quelle reali. “La sua pittura, fissata in una dimensione di realismo onirico, non è una contraddizione, ma un particolare modo di vivere il silenzio.”, scrisse di lui Rino Mele. Da contraltare facevano i costumi di mia madre, gli spettacoli visionari e simbolisti, ancora negli occhi di chi li ha vissuti! Creature antropomorfe intrise di rami, gommapiuma e merletti, autentiche apparizioni dal mondo dei sogni. In casa ancora s’affacciano e sorprendono come costellazioni. Mio padre era il silenzio della pittura, il rigore e insieme la purezza, mia madre l’estro, la creatività e la bellezza. Fu così, che quando scelsi di frequentare il Liceo Artistico senza alcuna esitazione, mio padre disse ai suoi colleghi: “Ve lo consegno così com’è, non ho voluto insegnarli niente!”. Quello fu il dono più grande: lasciarmi libero di cercarmi, libero di sbagliare e di emanciparmi da un grande maestro. A volte penso che vedesse oltre, magari presagendo le strade che avrei intrapreso. Non mi sono mai pentito di quell’inizio e più in generale di aver scelto l’arte in tutte le sue forme, suoni e colori, perché sono convinto che ogni essere debba incontrare se stesso. La vita non vuole sprechi, io ho avuto la fortuna di capirlo molto presto.