Quella tra la giovane e ingenua Tatiana Metanova e l’ufficiale Alexander Belov è una storia d’amore epica, di quelle che fanno sospirare, nella città simbolo della rivoluzione socialista, che Hitler voleva radere al suolo
Di Martina Cavallaro
Se bruciassero tutti i libri del mondo e potessi salvarne solo uno, non saprei quale scegliere. Sono un’amante della lettura e, sceglierne solo uno, mi risulterebbe difficile. Se proprio fossi costretta, ne salverei uno dal titolo “Il cavaliere d’inverno” scritto da Paulina Simons. Questo romanzo è ambientato a Leningrado durante la seconda guerra mondiale. Tatiana, la protagonista, abita con tutta la sua numerosa famiglia in uno spazio grande poco più di una stanza. Un giorno esce per fare una scorta di cibo, prima del bombardamento, e incontra un giovane ufficiale dell’Armata Rossa, Alexander. Tra loro si scatena un’attrazione irresistibile. Ancora, però, non sanno che quell’amore è proibito a entrambi e potrebbe distruggere per sempre ciò che posseggono di più caro. Mentre l’assedio nazista stringe la città in una morsa, riducendola allo stremo, la dolce Tatiana e il valoroso Alexander troveranno nel legame, inizialmente segreto, che li unisce, la forza per affrontare avversità e sacrifici, con la speranza di un futuro migliore. In un ambiente pesante, segnato dalla fame e dai bombardamenti, nasce un amore semplice, puro, passionale in aperta e stridente opposizione al tanto odio che porta con sé la guerra. Se bruciassero tutti i libri e ciascuno di noi potesse sceglierne solo uno, dovremmo lasciarci travolgere ed emozionare da un romanzo drammatico e appassionante.