di Alfonso Angrisani
Uno dei luoghi, dove sono passate diverse generazioni di torrionesi, è senz’altro il campetto della Parrocchia Santa Maria ad Martyres, che è stato intitolato a Pasquale Saviano. Questo luogo, rimane nel cuore di tanti ragazzi del nostro quartiere, compreso il sottoscritto. In quest’ area che un tempo era un fazzoletto d’ asfalto , che sorgeva nei pressi della chiesa dedicata a Santa Maria ad Martyres, nel corso degli anni di sono state disputate partite, tornei e tanto altro. I ragazzi del rione, si davano appuntamento subito dopo i compiti, le partite iniziavano alle cinque di pomeriggio circa, e terminavano dopo il tramonto, nei periodi estivi si toccavano anche le nove di sera, quando diventava impossibile, vedere la palla. Spesso dalla strada si vedeva balzare la sfera di gioco, che in più occasioni poteva colpire qualche automobile che transitava, per lungomare tafuri. Le partite dei ragazzi venivano spesso seguite dai tanti spettatori improvvisati , che si posizionavano sul muretto che sovrastava la porta lato mare . Ognuno di noi, ricorda un torneo, una coppa, una partita disputata tra le varie classi della nostra scuola . Spostando le lancette del tempo , con voi, voglio tornare al 1992 , il muro di Berlino era caduto da qualche anno, un caffè costava ottocento lire, un pacchetto di figurine panini costava duecento lire, con mille lire, potevi comprare il calzone fritto al gusto di wurstel e kectup al pub “America Bar” che si trovava sulla via Nazionale; nei pressi del campetto vi era la palazzina di TV oggi, nota emittente televisiva salernitana, il direttore era Aldo Bianchini e tra i giornalisti dell’epoca ricordiamo il compianto Zaccaria Tartarone, nei pressi del campetto vi era un circolo di anziani , i quali nelle ore serali, giocavano al ramino al tresette ed altri giochi della tradizione salernitana. In quegli anni le porte del campetto erano arrugginite, mancavano le linee che limitavano le aree di gioco , vi erano delle buche ed erbacce sotto i muri. Alcuni ragazzi, invece di reclamare e protestare il disagio, armati di volontà e di olio di gomito, si misero all’ opera improvvisandosi muratori, carpentieri ,imbianchini. Pierpaolo Pellegrino e Vincenzo Lo Buglio si alternavano tra la direzione dei lavori e la decorazione delle porte, Antonio Montefusco e Vincenzo Marino , si dedicavano al trasporto del materiale che veniva effettuato con le loro biciclette , i fratelli Amendola eseguivano altri lavori di manutenzione , Antonio Savignano, che già nelle vene sentiva scorrere la passione verso la professione di ingegnere, coordinava i lavori e cercava di applicare le nozioni di matematica e di geometria per correggere eventuali errori. Dopo alcuni giorni di intenso lavoro, il campetto uscì nuovo, e durò per molto tempo ancora, grazie all’ impresa di questi ragazzi, che è stata dimenticata da molti Torrionesi. Nei pomeriggi d’estate si organizzavano tornei che vedevano impegnati i vari ragazzi di Salerno. Si precisa che rispetto alle altre competizioni amatoriali, i tornei che si svolgevano al campetto, erano autofinanziati ed autogestiti e non vi era nessun amico assessore che provvedeva a pagare spese ed altro. Il campetto della chiesa rimane tutt’ora una delle pagine più belle di Torrione, voglio dedicare questo post ai Torrionesi della mia generazione : Vincenzo Lo Buglio, Pierpaolo Pellegrino, Carmine D ‘Ambrosio, Antonio Barone, Vincenzo Marino , Antonio Montefusco, Antonio Martorelli, Giovanni D’Argenzio , Antonio Savignano, Ruben Passaro, Vincenzo De Sio, Raffaele Loria, Francesco Del Pozzo , Diego Ragone, Giovanni Caracciolo, Italo D’ Abbrusco , Antonio Buonocore , Biagio Pergola, Pierpaolo Pergola , Angelo Liguori, Giovanni Granata, Elvis Erra, Nicola Cerrone, Antonio Senatore, Quirino Panza, Giovanni Alfinito, Pietro Iovino, Antonio Ciliberti, Danilo Spigonardi, Mario Tenore, Massimo della Monica, Valerio Sorgente, Vincenzo d’Agostino, Gerardo Guerra, Rosario Giugliano,Carmine Manzione, Pasquale Imparato, Francesco Massotti, Francesco Barella, Alain Fortunati, Armando Marrone, Matteo Avallone, Giampiero Sferra e tanti altri, che in questo luogo hanno iniziato a capire le regole del gioco di squadra, le difficoltà, gli errori , i successi, la grinta, l’ ambizione e la collaborazione. Si precisa, che dopo qualche anno, il campetto venne completamente ristrutturato e riqualificato, grazie all’ interessamento del parroco della Chiesa di Santa Maria ad Martyres Padre Francesco Carmelita.