I Trocks e la Danse en travesti - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Da stasera alle ore 21, sino a domenica,  il teatro Verdi di Salerno, ospiterà Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, la celebre compagnia americana interamente composta da danzatori uomini, noti per la loro esilarante e impeccabile parodia del balletto classico. Domani alle ore 19,30 l’incontro con il pubblico in “Giù la maschera”

Di Olga Chieffi

Se oggi vedere uomini che danzano parti femminili, con tutù e scarpette, ci potrebbe lasciare stupiti, in passato non è sempre stato così. La storia del travestitismo è, infatti, antica quanto il balletto stesso. Occorre arrivare alla metà del XVII secolo per trovare sulle scene la prima ballerina donna. Mademoiselle de Lafontaine cresciuta all’Académie Royale de Danse, nella Francia del Re Sole, fu la prima donna a dedicarsi alla danza come professionista. Prima di lei ad esibirsi in scena erano solamente uomini, che interpretavano i ruoli femminili indossando dei travestimenti. Le donne aristocratiche usavano danzare solamente nei ballets de cour e per proprio divertimento. Anche durante il periodo romantico, quando ormai le donne avevano conquistato la scena del balletto, continuava la tradizione del travestitismo. Ne La fille mal gardée, il balletto più antico giunto per intero fino a noi, è tradizione che il personaggio della Vedova Simone sia interpretato da un corpulento ballerino en travesti. Nella versione del balletto di Frederick Ashton, del 1960, proprio la danza degli zoccoli della Vedova Simone, ballata a ritmo di tip-tap, è una delle scene che più incontra il favore del pubblico.  Nel balletto romantico La Sylphide divenne ben presto consuetudine che ad interpretare la strega Magda fosse un uomo. Infatti, nella sua accurata ricostruzione del balletto originale, Pierre Lacotte sceglie un uomo per questo ruolo. Ma uno dei più importanti ruoli en travesti della storia del balletto si trova in La Bella addormentata, dato che già Marius Petipa affidò la parte della strega Carabosse al ballerino italiano Enrico Cecchetti. Grazie alla sua eccezionalità nei virtuosismi e nell’arte del mimo, Cecchetti ebbe un enorme successo alla première, del 1890, al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Il ballerino, ormai anziano, tornò ad impersonare Carabosse nella Bella addormentata, che Sergej Diaghilev allestì a Londra, nel 1922, per i suoi leggendari Ballets Russes. Anche nel Novecento la tradizione del travestitismo continuò il suo corso. Un altro balletto che diede grande risalto alle parti en travesti è la versione inglese di Cenerentola di Frederick Ashton. Il coreografo mette in scena una delle più spassose apparizioni di ballerini in abiti femminili: Ashton stesso e Robert Helpmann vestirono i panni delle due sorellastre. Con i lavori moderni si continua a far ricorso al travestitismo, ma questo perde la sua valenza parodistica. Nella versione del Lago dei cigni di Matthew Bourne, i cigni neri sono uomini ma il loro intento è quello di inquietare il pubblico. Altro esempio, è il trasformismo di Richard Move, che interpreta Martha Graham con un forte trasporto emotivo e senza nessun intento parodistico. Oggi il cartellone di prosa del Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno ospita la prima de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, la celebre compagnia americana interamente composta da danzatori uomini, noti per la loro esilarante e impeccabile parodia del balletto classico. Fondati nel 1974 a New York, i “Trocks” uniscono ironia e tecnica di altissimo livello, accentuando con intelligenza gli eccessi e le rigidità del repertorio accademico. Ballerini dalla solida fisicità maschile si trasformano in cigni, silfidi, dame vittoriane e principi maldestri, danzando sulle punte con sorprendente maestria. La compagnia, acclamata a livello internazionale, ha calcato i palcoscenici di oltre 600 città in 40 Paesi. La loro storia è stata raccontata nei documentari Rebels on Point e Ballerina Boys, che affrontano anche temi di inclusione e giustizia sociale. Uno spettacolo che celebra la danza con irriverenza e talento, trasformando il palcoscenico in un’esplosione di divertimento e virtuosismo. I Trocks  trovano la loro originale cifra teatrale esplorando con passione due secoli di storia della danza. In programma qualche numero del Lago dei Cigni, di  Pëtr Il’ič Čajkovskij; il Passo a quattro su musiche di Cesare Pugni, il cigno di Camille Saint- Saens e Symphony su celebri pagine di  Charles Gounod. Chiunque può ambire a entrare nei Trockadero: bisogna solo rispondere a quattro requisiti fondamentali: devono essere dei ballerini, avere uno spirito comico, accettare la possibilità di travestirsi ed essere ovviamente giocatori di squadra. Di fondo, c’è la trasmissione di valori che al giorno d’oggi sono quanto mai vitali: certamente un messaggio di liberazione, l’essere liberi di esprimere se stessi senza pensare troppo a cosa si deve essere e rompendo un po’ le regole. Domani sera, alle ore 19,30  la compagnia si racconterà a “Giù la maschera” in programma al Teatro Municipale Giuseppe Verdi. L’incontro, condotto da Peppe Iannicelli, permetterà al pubblico ed alla stampa di approfondire con i protagonisti la storia, i contenuti, il dietro le quinte di uno spettacolo straordinario, in cui Il divertimento nelle loro performance non è ottenuto deformando la danza in modo banale e grossolano, ma accentuando con intelligenza i tratti più iconici del balletto classico, gli incidenti più comuni, le isterie delle più celebri étoiles.

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