Dido è morto per aver servito la patria con dedizione, orgoglio e sacrificio. Gennaro Di Domenico è morto per quel maledetto uranio impoverito respirato a pieni polmoni durante una delle tante missioni fatte in nome della patria e della pace. E’ volato in cielo ad appena 38 anni il miltare in carriera residente a Pastena. L’uomo viveva insieme ai genitori, inconsolabili, ed era un tifosissimo della Salernitana (i tifosi ieri sera gli hanno dedicato uno striscione in occasione dell’anticipo di campionato con il Brescia). Gli amici l’avevano ribattezzato il “leone” per il coraggio con cui affrontava ogni difficoltà. Per il coraggio con il quale ha affrontato la sua battaglia più difficile. Fino all’ultimo respiro ha tentato di vincerla. Ancora l’altro ieri aveva condiviso sulla sua pagina facebook: “Buongiorno alla forza di crederci ed alla voglia di farcela”. Ma ieri mattina Dido è stato costretto alla resa. E’ uscito, come sempre, a testa alta. Era distaccato a Persano ed in precedenza era stato a Taurano. C’è chi è rimasto al suo fianco fino all’ultimo secondo: “E’ stata dura, ma è bastato guardarti negli occhi per avere la forza, quella forza da leone che tu hai messo nel combattere fino alla fine. Sei un grande Genny – ha commentato un amico”. “Un ragazzo di grande umanità – così l’ha ricordato Enzo Musto, compagno di classe alle elementari e legato da un rapporto di profonda amicizia. Ogni volta che lo andavo a trovare la prima cosa che mi chiedeva: Enzo ci salviamo. Dai fai tornare Delio Rossi che riempiamo l’Arechi. Aveva scelto la vita militare perché, come per tanti ragazzi del sud, le alternative non erano molte. E per la sua dedizione al lavoro ha dato la vita”. Appena si è diffusa la notizia del decesso la pagina facebook del trentottenne salernitano è stata inondata di messaggi di cordoglio. Di ricordi. Di momenti di vita condivisi insieme. C’è chi si era recato in ospedale la sera prima: “Ogni volta che ti salutavo in quel letto d’ospedale avevo il timore fosse l’ultimo saluto. Quello di ieri sera lo è stato ma la tua forza, la tua tenacia, il tuo combattere, il tuo attaccamento alla vita Doti più uniche che rare”. “Gli eroi ti accolgano tra loro – ha commentato, Veglia sui tuoi cari e su tutti noi – il commento di un altro amico- È stato un onore conoscerti e lavorare con te». «Fedelissimo alla patria ed alla Salernitana – hanno affermato tantissimi amici del giovane deceduto prematuramente». Fiumi di ricordi che in tanti avrebbero preferito non evocare in una giornata che Gennari avrebbe dedicato alla sua Salernitana che seguiva anche in trasferta da vero ultras. “E stato sempre orgoglioso di esserlo anche adesso che indossava la divisa militare e seguiva quasi sempre i granata in trasferta. Quando giocavamo al nord Italia spesso era il primo ad arrivare al campo”. Alcune settimane fa l’attaccante granata Alfredo Donnarumma si era recato in ospedale per regalargli la sua maglia autografata. Questo pomeriggio, alle 15, i funerali alla chiesa di Madonna di Fatima.
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