I sindaci portano le statue di santi e madonne. Chi sarà il prossimo? - Le Cronache
Editoriale

I sindaci portano le statue di santi e madonne. Chi sarà il prossimo?

I sindaci portano le statue di santi e madonne. Chi sarà il prossimo?

di Arturo Calabrese

Adesso a chi tocca? È questa la domanda che i cilentani si pongono dopo le sfilate dei giorni scorsi ad opera dei sindaci del territorio. Oggetto del quesito è quale sarà la prossima statua che verrà trasportata dai primi cittadini cilentani. Tutto è cominciato domenica 24 luglio quando ad Agropoli si teneva la consueta processione in onore della Madonna di Costantinopoli, protettrice dei pescatori e degli uomini di mare. La funzione religiosa tornava dopo due anni, come quasi la totalità degli eventi, e quale occasione migliore per sindaci, vicesindaci, assessori, consiglieri comunali e provinciali di farsi vedere e mettersi in mostra? Tutti al seguito della statua, dunque, con tanto di fascia tricolore, o azzurra col simbolo della Provincia, e tanti sorrisi in favore di obiettivo al fine di consegnare l’istantanea alla rete social. Capita che i rappresentanti dei comuni cilentani, sempre fasciati, salgano sul peschereccio per partecipare alla processione via mare ma non prima di essersi messi in posa per la consueta foto ricordo. Capita che due sindaci, uno attuale e uno passato, si improvvisino portatori e portino la statua sacra per qualche metro e quindi per il tempo sufficiente a scattare una foto, il tutto tra le risate, i sorrisi e il placet di parroci e comitato festa.

Tante le polemiche del giorno dopo, con cittadini e associazioni che hanno condannato il gesto perché ritenuto poco rispettoso sia della sacralità del momento e sia dell’importanza e della simbologia della fascia tricolore. Il tutto peggiorato dalle risa e dai sorrisi dei protagonisti delle foto che quasi ostentavano la fede, se di fede si può parlare, e che avrebbero sfruttato il momento, secondo i detrattori, solo per mettersi in posa e farsi allegramente ritrarre. Ovviamente, sono dovuti scendere in campo anche i fieri scudieri a parteggiare per i propri cavalieri, o datori di lavoro, e quindi sono stati pubblicati sui social anche post che difendevano quanto fatto. Non sta a noi dire se è giusto o sbagliato, ma è compito di chi scrive il raccontare i fatti. Succede, quindi, che in occasione della processione di San Pantaleone a Vallo della Lucania, quanto consumato ad Agropoli si ripeta pedissequamente. I sindaci del territorio scendono nuovamente in piazza, fin qui nulla di nuovo, ma durante il sacro rito per le vie vallesi, i primi cittadini si sostituiscono nuovamente ai portatori e trasportano le statue. Ancora una volta, per il tempo utile per la solita foto.

A differenza di Agropoli, però, a Vallo della Lucania le statue da portare sono due e quindi, per non scontentare nessuno e in pieno rispetto della par condicio, l’attuale sindaco di Agropoli e l’ex, insieme a quello di Castellabate e di Vallo, si trasporta prima il protagonista San Pantaleone e poi San Costabile, quello che a Los Angeles verrebbe individuato come l’attore non protagonista. Tutto legittimo, nulla vieta ad un primo cittadino di portare una statua, ma a far storcere il naso sono l’ostentazione, le risate e i sorrisi mentre lo si fa e soprattutto le parole utilizzate sui social, quasi a voler rispondere, provocatoriamente, a chi dissente. «Oggi più che mai – scrive un sindaco come didascalia alle foto da portatore – abbiamo bisogno di unione e non di divisione. Dovremmo tenere a mente questo principio sempre, con l’unico obiettivo comune di fare il bene dei nostri territori». E dunque il bene del territorio lo si fa partecipando, uniti, alla processione. Pazienza se gli ospedali chiudono, le strade franano e i giovani cilentani vanno via. L’importante, adesso, è la prossima processione con annesse statue da portare e foto da pubblicare. E dunque, come per la Bocca di Rosa dell’indimenticato De André, persino il parroco che non disprezza, fra un miserere e un’estrema unzione, il bene effimero della politica vuole i sindaci accanto in processione. E con la Vergine in prima fila e le fasce poco lontano, si porta a spasso l’amore sacro e l’amor profano.