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I giudici: no alla scarcerazione di Alfieri

I giudici: no alla scarcerazione di Alfieri

l’udienza di ieri mattina, che avrebbe dovuto chiarire la questione della competenza territoriale, è stata rinviata al 24 aprile. La decisione è stata presa dai giudici del Tribunale di Salerno, accogliendo la richiesta dell’avvocato della Dervit, Antonello Natale, in attesa che la Cassazione depositi le motivazioni del provvedimento con cui, lo scorso 14 febbraio, aveva rigettato la richiesta di revoca o attenuazione delle misure cautelari. Le motivazioni saranno fondamentali per comprendere se la questione della presunta incompetenza territoriale – ovvero la competenza della Procura di Vallo della Lucania anziché quella di Salerno, come richiesto dalle difese – sia stata affrontata e in che termini dalla Suprema Corte. L’arrivo degli imputati. Il primo a presentarsi davanti alla Cittadella Giudiziaria è stato Andrea Campanile, accompagnato dall’avvocato Cecchino Cacciatore. Poco dopo è arrivato Franco Alfieri, accompagnato dal figlio e dall’avvocato Domenicantonio D’Alessandro, seguito dalla sorella Elvira. L’udienza è iniziata intorno alle 10 ed è durata circa 30 minuti. L’avvocato Antonello Natale, in accordo con gli altri difensori, ha richiesto al giudice Donatella Mancini, presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno in composizione collegiale, il rinvio dell’udienza. La richiesta, accolta dal giudice, è motivata dall’attesa delle motivazioni della Cassazione, necessarie per comprendere eventuali riferimenti alla competenza territoriale. Tra le richieste avanzate vi è stata la sospensione delle misure cautelari, ma il giudice l’ha respinta, confermando gli arresti domiciliari. Tuttavia, alcuni avvocati hanno dichiarato che la richiesta potrebbe essere nuovamente presentata una volta rese pubbliche le motivazioni della Cassazione. Il pubblico ministero Alessandro Di Vico ha invitato il giudice ad accelerare i tempi, sottolineando che il deposito delle motivazioni potrebbe richiedere più tempo, considerando che si tratta di detenuti. Nonostante questo appello, l’udienza è stata rinviata al 24 aprile. «È quanto deciso dal tribunale per ragioni di opportunità, e credo sia giusto attendere per capire perché la Cassazione ha rigettato e se, nelle motivazioni, si fa riferimento anche all’incompetenza o all’eccezione di incompetenza», ha dichiarato l’avvocato di Franco Alfieri, Domenicantonio D’Alessandro. L’avvocato Agostino De Caro si è limitato a dire che su una eventuale richiesta di scarcerazione, la seconda dopo quella rigettata ieri, vi è un ragionamento in corso ma, ha aggiunto, «non anticipiamo mai le cose. Allo stato attuale non abbiamo intrapreso alcuna azione. Quello che faremo nei prossimi giorni sarà oggetto di riflessione e confronto con i nostri assistiti». Parla di «decisione saggia» Antonello Natale, legale della Dervit sottolineando che la scelta è «volta a evitare contraddizioni su un argomento così importante come quello dell’incompetenza territoriale. L’udienza è stata rinviata al 24 aprile, poiché si presume che entro 60 giorni, a partire dal 14 febbraio, vengano depositate le motivazioni che ci permetteranno di comprendere dove debba essere celebrato il processo. Solo così sarà possibile affrontarlo nelle aule competenti e ricostruire storicamente quanto accaduto». Anche Cecchino Cacciatore, avvocato di Andrea Campanile, fa sapere che dopo la pubblicazione delle motivazioni potrebbe presentare una nuova istanza: «Ci stiamo riflettendo. Aspettiamo anche la data di rinvio e lasciamo maturare i tempi, anche perché a Capaccio stanno emergendo nuovi elementi che potrebbero essere interessanti per scardinare l’originaria misura cautelare, in particolare rispetto alla possibilità di reiterazione o inquinamento delle prove», ha detto l’avvocato. «Era un po’ nell’aria. D’altronde, non ci meravigliamo dell’equilibrio mostrato ancora una volta dal tribunale, che per motivi di opportunità ha deciso di attendere le motivazioni della Cassazione sulla questione della competenza territoriale. Finora, la Cassazione si è espressa solo con un dispositivo ermetico, e nessuno di noi ha compreso se abbia affrontato o meno la questione. Nell’incertezza, il tribunale ha scelto di rinviare, attendendo il deposito delle motivazioni», ha poi aggiunto Cacciatore in merito al rinvio dell’udienza.

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