Prima l’antipasto via radio, poi la lista di proscrizione in tv con il sindaco Vincenzo De Luca che fa nome e cognomi dei locali… “cafoni”. Accese le parole di De Luca contro la movida salernitana. Usando pesanti appellativi, ha espresso il proprio disappunto nei riguardi dell’inquinamento acustico provocato dagli amplificatori e, quindi, dal volume troppo alto della musica, ai danni dei residenti della zona. Parole che hanno spiazzato i gestori. “Sono quindici anni che svolgiamo quest’attività in piazza Flavio Gioia – spiega il titolare Fabio Fumo dall’Havana Cafè- e l’unico verbale l’abbiamo preso due giovedì fa nonostante avessimo rispetto tutte le prescrizioni. A parte quest’aperitivo del giovedì non abbiamo mai fatto serate con il dj e soprattutto mai disturbato la quiete pubblica con musica ad alto volume. Nel caso specifico ci hanno contestato di aver superato i decibel consentiti ma a questo punto non concedessero proprio i permessi per questa serate. Rispetti l’orario limite delle 24.05, paghi la Siae, rispetti ogni prescrizione ma non basta e devi sentirti chiamare anche incivile. Queste serate ci costano in media cinquecento euro tra diritti Siae e dj, nessuno ci regala nulla ma a quest punto diventa anche difficile lavorare. Pretendiamo maggiore chiarezza da parte dell’amministrazione comunale soprattutto in relazione all’ordinanza”. Sulla stessa lunghezza d’onda il titolare del Bar Emanuel, Tullio Ventura: “Da quando il sindaco ha fatto la nuova ordinanza non abbiamo più messo le casse fuori – spiega. Abbiamo sempre rispettato ogni indicazione del comune e cerchiamo anche di mantenere un certo decoro sia all’interno che all’esterno del locale. Il caos di ragazzi va al di là della musica in molte circostanze ma noi cerchiamo sempre di tenerli a freno ed evitare atteggiamenti fuori le righe. A fine serata puliamo anche la strada dai vetri. Più di così… Senza contare paghiame tasse e siae. Per quanto concerne l’aperitivo del giovedì le casse sono rigorosamente posizionate all’interno del locale e vengono chiuse alle 12.05 rispettando in pieno l’ordinanza (solo dal venerdì alla domenica c’è la deroga fino all’una)… Evidentemente il sindaco è stato informato male visto che ha riferito di essere stato relazionato. Devo pensare solo questo visti gli sforzi che facciamo per attenerci a quanto disposto dal Comune”. I locali del centro, però, hanno espresso il proprio parere, essendo i diretti interessati della faccenda. Il titolare di ‘’Bacchanalia’’, si è mostrato d’accordo con le parole del sindaco, affermando che ‘’è giusto che vengano presi provvedimenti di tal genere. Mi metto nei panni di chi abita nei dintorni di questi locali: come fanno queste persone ad andare a lavorare la mattina dopo, a svegliarsi presto, se non gli è stata data la possibilità di riposare durante la notte, in tutta la tranquillità di cui chiunque ha bisogno?’’. Abbastanza simile risulta essere l’opinione del titolare de ‘’La cueva del sol’ che ha affermato: ‘’Penso che sia giusto che i controlli vengano effettuati, ma sono anche convinto del fatto che non si possa fare di tutta l’erba un fascio. Fare un discorso così in generale non ha alcun senso. Bisogna, al contrario, che vengano effettuati controlli veri, con persone specializzate in tal senso e con le strumentazioni adeguate’’. Il proprietario di un altro locale del centro, che ha preferito rimanere nell’anonimato, ha espresso il proprio disappunto nei confronti delle parole del sindaco, sostenendo che ‘’è vero che gli eccessi non sono mai positivi, ma è anche vero che i giovani devono divertirsi, anche se solo con un po’ di musica. Inoltre, penso che si sia generato un controsenso: da un lato, infatti, si è parlato di misure restrittive e sanzioni, dall’altro si è ampliato l’orario limite delle emissioni sonore, spostandolo addirittura all’una del mattino’’. Il titolare del ristorante ‘’Sant’Andrea’’ ha, invece, affermato: ‘’Io faccio parte di un campo diverso e, quindi, il mio locale non rientra in questa discussione. La mia opinione nei riguardi della questione è che è necessario avere rispetto per gli altri: da un lato, baristi e ristoratori dovrebbero averlo per i cittadini, dall’altro, questi ultimi, dovrebbero provare ad essere un po’ più tolleranti e dovrebbero capire che, se non c’è attrattiva, anche solo musicale, i clienti diminuiscono. Sono d’accordo con il sindaco, però, quando afferma che molti non se ne interessano, mantenendo volumi esageratamente alti anche fino a tardi’’.
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