Presentata l’attesa rassegna, firmata da Antonia Willburger, accende i riflettori dal 21 luglio al 6 agosto con dodici appuntamenti, sulla zona archeologica etrusco-sannitica di Salerno, sul porto di Cetara per chiudere a marina di Praiano
Di Olga Chieffi
I Concerti di Villa Guariglia compiono diciotto anni e, nella migliore tradizione mittleuropea, alla quale appartiene per nascita e formazione la famiglia Willburger, la rassegna va in tour, per rileggere, “immergersi” in nuovi spazi antichi, ravvivare con quei colori e quei profumi, che furono fonte di ispirazione dei concerti alla loro nascita, nuovi luoghi della memoria, esportare una sorta di grammatica del gusto, in cui la platea di questo evento si riconosce da sempre, attraverso la condivisione di giudizi, emozioni, espressioni, immagini. Un cartellone questo della XVIII edizione, che consumerà il “passaggio dalla giovinezza spensierata e fervente, al periodo più consapevole e mordace della maturità”, per dirla con Conrad, tra le antiche pietre etrusche di Fratte, gli incanti cetaresi e le bellezze stordenti di Praiano, perle della divina, attraverso ben 12 appuntamenti. Ad inaugurare la rassegna sarà, il 21 luglio, l’Orchestra Giovanile Napolinova diretta da Mariano Patti che attraverserà la limpidezza e la trasparenza del suono mozartiano, la scrittura corposa e matura dell’Edward Elgar della Serenata op.20 e il fascino espressivo e sentimentale della Holberg Suite di Edvard Grieg. Il giorno successivo, saremo spettatori di una prima assoluta, che vedrà sulla ribalta dei Concerti, Sebastiano Somma con Sandro Deidda, Guglielmo Guglielmi e il Martucci Vocal ensemble, protagonisti di uno spettacolo ideato dal violoncellista Liberato Santarpino “Lucio incontra Lucio”, ispirato al progetto reale di una tournée proposta da Lucio Dalla a Battisti, mai realizzata. Il 23 serata dedicata interamente al clarinetto, alla sua versatilità, al suo istrionico suono, che saluterà in palcoscenico il Weird Clarinet Quartet capace di allargarsi sino a diventare un sestetto con Gaetano Falzarano e Giovanni Liguori. La serata del 24 luglio sarà affidata ai “Cameristi di Salerno”, un quintetto composto da due violini, una viola e due celli, che spazierà dalla trascrizione dell’Adagio e Allegro in Fa Minore KV594 scritto per organo meccanico, da Wolfgang Mozart, ricco di preziosismi timbrici e di forte impatto emotivo, al Quintetto n°6 op.30 una “conversazione” che assegna ad ogni strumento una propria individualità, coordinata nell’insieme, sino allo Schubert del Quintetto op.163 D.956, probabilmente la composizione più astratta e “metafisica” del compositore per la sua dilatazione della forma, che porta l’intera opera a dimensioni monumentali. Due le presentazioni di libri,“Crimini sotto il sole”, l’antologia di racconti noir a cura di Cristina Marra edita da Novecento, con gli interventi di Piera Carlomagno e Brunella Caputo, tra gli autori, e le letture di Davide Curzio e “L’altra trattativa” di Massimiliano Amato, la vera storia del fallito accordo Stato-Camorra edito Cento Autori. Il 25 luglio il porto di Cetara sarà illuminato dalla chitarra di Francesco Buzzurro caratterizzata da feeling e limpidezza, freschezza espressiva e capacità comunicativa per irradiare diversi paesaggi sonori, dal jazz sinfonico di Gershwin alla piccola rivoluzione di Jobim, sino all’omaggio alla mano sinistra del diavolo Django Reinhardt. Passaggio a Salerno il 26 per ascoltare i progressi dell’orchestra del nostro conservatorio diretta da Massimiliano Carlini, prima di ritornare il 27 a Cetara per i plettri del Melis Mandolin Quartet, guidato dal mandolino di Salvatore Della Vecchia, che sconvolgerà la comune immagine che troppo frequentemente inquadra questo strumento, folcloristica e popolare della città di Napoli, depauperandolo del suo alto valore musicale, proponendo un programma che spazia da De Falla a Sepe. Il 30, appuntamento abituale con i Musicastoria in “Spasiba”, allo scopo di raccogliere somme da devolvere per la formazione musicale dei piccoli ospiti dell’Orfanotrofio di Zhodino in Bielorussia, seguito, il 31, dal Tribute to Pino Daniele del Martucci Jazz Ensemble, che si muoverà tra i diversi e comuni linguaggi del mare nostrum, un fluxus musicale ossessivo e mistico spaziante dall’Africa, all’oriente, a Napoli, dai colori caldi e avvolgenti, specchio del suo “contaminato” sentire interiore. Jazz elettrico, il 2 agosto, con Stefano Giuliano e il suo Electric Ethno Jazz Trio, prima di incontrare, il 5, l’arpa australiana di Diane Peters, in duo con il Dj Andrea Ponzoni, i CafeAmaro, sulla rocca di Arechi, un altro evento internazionale che saluterà il dialogo di uno strumento mitologico, con la massima espressione della contemporaneità. Il sigillo alla rassegna lo apporrà, il 6 agosto a Praiano, il binomio Weill-Brecht con la sua massima creazione Die Dreigroschenoper, allestito dal Conservatorio “G.Martucci” di Salerno. Sforzo massimo per i ragazzi che si ritroveranno anche a recitare, in uno spettacolo, introdotto dall’amara e ironica Jazz suite n°1 di Dmitrij Sostakovic, che vedrà in palcoscenico i tredici strumenti originali diretti da Matteo Parisi, otto cantanti-attori e la partecipazione straordinaria di Yari Gugliucci che sarà la voce recitante, per mettere in scena la lucida e provocatoria critica sociale del testo e la dirompente forza della musica, che la conferma opera estremamente vicina alla crisi di valori umani, sociali e morali che caratterizza i nostri giorni.