I 10 anni del Pd: favorevoli e contrari - Le Cronache
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I 10 anni del Pd: favorevoli e contrari

I 10 anni del Pd: favorevoli e contrari

«Una grande idea, 10 anni fa, ha entusiasmato e riallacciato i rapporti con la politica attraverso meccanismi partecipativi. Poi, questa carica si è spenta». Questo il commento dell’ex senatore Alfonso Andria sull’anniversario del Partito Democratico che, nonostante i festeggiamenti tenutisi a Roma, non convince. «Si è visto dai dati elettorali– continua Andria– questa occasione non deve essere solo una celebrazione. Questo partito è nato per costruire un centro-sinistra. Mi auguro che le alleanze proposte non si formino, anche per il rispetto degli altri che ci hanno creduto. Se si crede necessaria, almeno che sia aderente al suo spirito fondativo. Il problema principale è l’effettiva presenza nei territori: il Pd dovrebbe essere più presente sul territorio e nella proposta politica. Non è pensabile di capeggiare un’intesa con Forza Italia: un partito deve portare avanti i suoi ideali. L’emorragia che si è aperta è ben visibile già dal referendum fatto in passato, quindi bisogna stabilire una rotta e indirizzarsi in modo coerente alla posizione originaria. Vorrei sapere dove puntiamo perché è forte la preoccupazione di tanti e la trattazione in atto dei partiti non aiuta». Infine, Andria fa il punto della situazione con una dichiarazione forte: «Teniamo fede allo spirito fondativo e non cambiamo rotta». Non mancano le critiche di chi è uscito dal Pd. «L’opinione più diffusa è che abbia fallito– il pensiero di Federico Conte–, nato da idee socialiste e riformiste per diventare partito-comunità che rappresentasse una grande parte della società. Questo ambizioso obiettivo è fallito. La guida di Renzi l’ha condotto verso la sensibilità del centro-destra: esempi sono la legge sulla sucola e altri esperimenti legislativi che hanno portato ad una verticalità della società, a sfavore di un’orizzontalità proficua. Nonostante non sia diventato un partito-comunità, non è riuscito nemmeno a diventare un partito-organizzazione. È troppo poca la sua attività sul territorio, non esistono attività di sezione che incrementino gli affiliati. Gli impulsi provengono soltanto dall’alto. Il controllo di Renzi è assoluto sulle altre organizzazioni, i consiglieri regionali e tanti altri che hanno posizione di potere sono distanti dal territorio. Il Pd di Renzi è la forma più pericolosa di populismo. Quello di Salvini è riconoscibile, questo è fatto di una propaganda di idee che non ha fondamenta, come il Rosatellum. Questo “inciucio” tra Berlusconi e Renzi, avremo un altro Parlamento di votati che farà capo a quelli del partito. La crisi della società italiana è tutta qui. Solo il prossimo tour elettorale dimostrerà la vera decadenza del partito». Antonio Bottiglieri, però, spezza una lancia a favore del partito a cui appartiene. «Nonostante le difficoltà delle diverse esperienze politiche maturate nel tempo, la proposta del Pd è forte: è l’unico che dà prova di presenza nella società del mondo giovanile. Non sono più ex comunisti o ex democristiani, sono persone realmente interessate al corretto funzionamento del partito. C’è stato un momento critico, come tornare al sistema elettorale proporzionale, ma anche in quelle occasioni si è visto la forza del maggioritario. Anche a Salerno abbiamo visto che quelli che sono solo simpatizzanti non solo sono interessati alla vita politica, ma vengono anche a votare per le candidature. In futuro, mi auguro che ci sia la continuità e il rinnovamento con momenti di partecipazione su tutto il territorio provinciale. I movimenti giovanili del partito funzionano e continuano ad interessarsi del territorio». Infine, il deputato Tino Iannuzzi espone il suo punto di vista sul percorso del Pd. «E’ l’unica organizzazione politica democratica che c’è in Italia che ha circoli e primarie, al contrario del centro-destra. Oggi dopo 10 anni le ragioni per la costituzione del Pd sono ancora più forti. Ho partecipato alla festa all’Eliseo con Veltroni e gli altri. Soltanto noi abbiamo grandi nomi come Dario Franceschini e Roberta Pinotti. Il partito è formato da persone di qualità e deve continuare a percorrere la sua strada con meno litigi e conflittualità. Il nostro obiettivo è di proporre idee di grande valore nello sviluppo sostenibile».