Brigida Vicinanza
«Sono stato io a ridurre mia moglie così e lo rifarei». Vittorio, ex marito di Filomena Lamberti, ha risposto così alle provocazioni di Nina Palmieri, giornalista de Le Iene che in un servizio andato in onda domenica sera ha mostrato la tragica vicenda della donna salernitana, come già anticipato su queste colonne. La donna, vittima di violenza da parte del marito, aveva infatti rilasciato un’intervista alla trasmissione di Italia uno, che però ha provato a sentire anche il parere dell’uomo, piombando direttamente nella pescheria tra via Irno e via Nizza di cui l’uomo è titolare. Una provocazione da parte della giornalista, che si trasforma in una cattiveria gratuita verso la donna, anche davanti alle telecamere. «Sì, io l’ho ridotta così e ben le sta, lo rifarei ancora, mi ha portato all’esasperazione, vivevo con una prostituta». L’uomo, ha scontato per il suo folle gesto soltanto 15 mesi di pena, rispetto ai 18 decisi dalla Magistratura, ma comunque pochi per un “tentato omicidio”. Se solo “tentato omicidio” fosse stato il capo d’imputazione. Infatti Vittorio era stato condannato semplicemente per “lesioni gravi”, mentre Filomena era ancora su un lettino di ospedale al Cardarelli di Napoli. E anche su quest’aspetto, l’ex marito della donna, ha risposto tranquillamente alle domande della Palmieri: «Io ho scontato ciò che dovevo scontare, mia moglie mi ha fatto impazzire, questo gesto è stato dettato dalla stanchezza. Se io sto con una prostituta doveva aspettarselo». Parole dure quelle dell’ex marito di Filomena, che ad oggi ha già subìto 25 interventi ma che è comunque ritornata a vivere, invece di “sopravvivere” come ha fatto per ben 38 anni pur di tutelare e crescere i suoi figli, ma continuando a subìre le violenze sia fisiche che psicologiche da quell’uomo. L’uomo che a distanza di 6 anni continua ad essere convinto del suo folle gesto, e mostra alle telecamere de Le Iene, quasi “fiero”, le sue di cicatrici causate dallo stesso acido che quella notte ha gettato sul volto della moglie. «Anche io ne porto i segni addosso, ma non me ne frega, l’acido ce l’avevo perché lo usavamo per liberare i tubi della pescheria». Vittorio, titolare della pescheria, dove per anni ha lavorato anche Filomena, oggi dovrebbe dare un mantenimento mensile all’ex moglie, la quale però non riceve nulla. Nel 2012, durante quel processo lampo, Vittorio non fu condannato nemmeno al risarcimento danni. E sulla questione risponde facendo “spallucce”: «Io non ho nulla, ho solo questa attività ma vivo alla giornata. Non posso dare il mantenimento a mia moglie». Il servizio de Le Iene, ma anche i fatti precedenti, delineano dunque il ritratto di un uomo che probabilmente continua ad avere un mostro dentro e che sicuramente non ha pagato come doveva. E adesso Filomena, non ha più paura di mostrare quei segni che l’hanno cambiata anche dentro e si batte in nome di tutte le donne che subiscono, affinchè venga approvato “l’omicidio di identità” a tutela di quelle persone che sono costrette a guardarsi allo specchio e a non riconoscersi più, per colpa della cattiveria gratuita di altri.