di Gerardo Rosania
L’alto rappresentante della politica della politica estera europea, Josep Borrell (non un estremista di sinistra filo palestinese dunque! ) alla vigilia della riunione dei Ministri degli Esteri Europei, mette sul tavolo una vera bomba, cui i mezzi di comunicazione non hanno dato molto spazio (nessun asservimento solo mera coincidenza?): il governo israeliano avrebbe finanziato Hamas nel tentativo di indebolire l’Autorità Nazionale Palestinese. I servizi segreti israeliani avevano avvertito il governo israeliano dei piani di Hamas ma, guarda caso, il 7 ottobre i confini con Gaza, da cui sono passati i terroristi di Hamas, erano particolarmente sguarnito e le truppe erano spostate su altri confini decisamente meno caldi (un errore militare clamoroso o mera coincidenza?).
Quindi Hamas avrebbe utilizzato i soldi israeliani per armarsi in questi anni e poi usare quelle armi contro la stessa Israele? Contorta geopolitica, che nasconde altri obiettivi, o mera coincidenza?
Contemporaneamente alle dichiarazioni di Borrell, dinanzi alle pressioni di mezzo mondo, a partire dallo stesso Presidente USA (che col suo sostegno alla guerra scatenata dal governo israeliano corre il rischio di ” giocarsi ” le elezioni presidenziali), Netanyahu chiarisce il suo pensiero: “Non ci sarà mai uno Stato Palestinese”. Ripescando così la vecchia filosofia del tempo di Ben Gurion : ” il trasferimento forzato dei Palestinesi” e i contatti con alcuni paesi africani (Congo?) per accogliere i profughi di Gaza pare vadano in questa direzione. Ma all’inizio dell’operazione su Gaza lo stesso Netanyahu non aveva detto che Israele non voleva rimanere nella striscia? (anche qua sarà mera coincidenza?).
Il governo israeliano, inoltre, dice chiaramente che la striscia di Gaza non sarà più quella di prima a partire dal restringimento dell’aria occupata dai Palestinesi (se non verranno trasferiti!) e non ci sarà più una autonomia governativa dei palestinesi. Ma non è il timore che i pacifisti di tutto il mondo continuano a gridare ai governi, a partire da quello italiano che si astiene sulla richiesta ONU di cessare il fuoco? (potrebbe sorgere il dubbio che “siamo tutti coinvolti” in quello che avviene in Palestina? O si tratta di una mera coincidenza?).
All’inizio dell’attacco a Gaza, da parte dell’esercito israeliano, Netanyahu si affannava a giurare che gli israeliani non intendevano rimanere a Gaza una volta distrutta Hamas cosa che è servita ad
ottenere le sperticate manifestazioni di solidarietà da parte del presidente americano (sempre più spaventato dalle prossime elezioni e convinto che schierarsi con Israele, sfruttando l’ondata di sdegno internazionale causato dal orribile attacco terrorista di Hamas, lo avrebbe aiutato a risalire la china. Salvo poi accorgersi di avere commesso l’ennesima “papera”!) e dei leader europei, sempre più privi di una autonomia in politica internazionale. Qualcuno potrebbe pensare che Netanyahu abbia mentito. Che i governi europei e americano hanno fatto finta di credergli, sapendo che l’obiettivo era altro. O si tratta di mera coincidenza e di una clamorosa ingenuità politica?
Leggendo queste cose, mettendole insieme chissà perché ? Mi è venuto a mente un vecchio politico della Prima Repubblica (che la sapeva lunga…..molto lunga!) che soleva dire, press’a poco: a pensare a male si fa peccato ma molte volte ci si azzecca. Ora se quelle sopra dette non fossero mere coincidenze, non so perché ma mi sono immaginato questo scenario:
Il primo ministro israeliano, sempre più condizionato dalla destra radicale israeliana (senza la quale non ha i voti per governare!) finanza una formazione terrorista palestinese, al fine di indebolire la credibilità della intera lotta palestinese agli occhi del mondo, e soprattutto recitando il ” de profundis” ad una Autorità Palestinese che dai tempi di Arafat non riesce a recuperare prestigio ed autorevolezza!
Il governo israeliano mette nel conto che con quei finanziamenti Hamas avrebbe comprato armi per combattere il nemico storico, e mette nel conto anche qualche attacco terroristico. Ma che sono alcuni morti a fronte del grande sogno di allontanare definitivamente i palestinesi da quel paese e realizzare la grande Israele?
Hamas, confermando la propria pochezza politica e strategica, si abbandona ad uno degli atti terroristici più orrendi ed esecrabili della storia di quel conflitto, perché le vittime sono civili, ragazze e ragazzi che vivevano la propria età, donne e bambini. Una cosa indegna che non può essere spacciata per resistenza!
cogliendo la indignazione internazionale come copertura , il governo israeliano avvia il processo di ” repulisti” della striscia di Gaza 2,5 milioni di arabi da trasferire altrove o costringere a scappare dai bombardamenti.
Ma il governo di estrema destra di Israele non ha considerato un paio di cose però: che l’attacco a Gaza in quella modalità così violenta sarebbe stato contestato da pezzi stessi della comunità ebraica, a partire dai parenti degli ostaggi che inscenano manifestazioni di protesta e chiedono le dimissioni di Netanyahu (ma ovviamente su questo devono filtrare meno notizie possibili).
Che la indignazione internazionale per l’atto terroristico di Hamas si sarebbe ridimensionata dinanzi alla strage di bambini , donne, anziani e malati che la guerra scatenata dal governo israeliano sta comportando nella striscia di Gaza. Alla fine anche il governo americano e quelli europei corrono il rischio di venire contestati nei propri paesi. (Ci sono le Europee fra qualche mese). Oggi lo stesso Biden cerca di contenere il suo alleato, mentre l’Europa come al solito , balbetta in modo quasi penoso!
Che il conflitto corre davvero il rischio di allargarsi ed infiammare tutta la regione! A chi conviene che l’Iran entri in gioco? A chi conviene che il Mar Rosso diventi “mare proibito ” per le navi europee costrette a fare il giro dell’Africa con aggravio di costi e rilanciando l’inflazione nel vecchio continente?
Fantapolitica dirà, forse, il mio amico Peppe Rinaldi? Il solito vecchio comunista sospettoso? Potrebbe essere certo! Potrebbe essere! Ma se non fosse? Se fosse la realtà?
Se avesse ragione quel vecchio politico della Prima Repubblica che era solito pensare a male?
C’è un solo modo per verificarlo e lo conoscono tutti: imporre il “cessate il fuoco” alle parti , liberazione immediata degli ostaggi, costituire subito un tavolo diplomatico al fine di fare nascere , sotto l’egida e il controllo internazionale, due Stati in quella martoriata regione, garantendo da un lato sicurezza agli ebrei, dall’altra autonomia e dignità ai palestinesi. (Ma chissà? Con questi governanti in Italia, in Europa e negli USA , forse è questa la vera “fantapolitica”. Anche perché : sarebbe disposto Netanyahu a non realizzare il suo grande obiettivo, che è l’unica carta che può giocarsi per non essere immediatamente defenestrato?