di Erika Noschese
Ci sono importanti novità per il Superbonus. Il governo nazionale ha approvato, come ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il decreto legge che «chiude definitivamente l’eccessiva generosità di questa misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica” imponendo limitazioni all’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie». A fare un’analisi attenta rispetto a queste ultime novità Angelo Grimaldi, Fondatore del Consorzio Stabile Genea e Presidente nazionale dell’Unaco, l’unione Nazionale Costruttori. Efficientamento energetico, a che punto è la provincia di Salerno? «La provincia di Salerno è ad un buon punto sotto l’aspetto soprattutto della cultura dell’efficientamento energetico, che come sappiamo si differenzia dall’approvvigionamento da fonti rinnovabili. Il maggior impulso sul privato è stato apportato dai lavori del superbonus e per quanto concerne le opere pubbliche abbiamo visto negli ultimi anni una discreta iniezione di fondi per le scuole per incrementarla. Sicuramente però c’è ancora molto da fare». Unaco di recente ha presentato una proposta in Parlamento. Di cosa si tratta? «La proposta riguarda il cd superbonus e, alla luce delle notizie della giornata di ieri con il DL approvato fuori sacco nel corso del CDM del 26 marzo è ancora più attuale, infatti il ns emendamento prevede che la norma su bonus sia resa strutturale con un accordo tra l’ABI Associazione bancaria Italiana e le banche che volessero riunirsi in una società per così abbattere i rischi, con la supervisione del MEF -Ministero delle Finanze – che potrebbe individuare una cifra annua da poter destinare ai bonus, in modo da farla metabolizzare senza sovraccaricare il bilancio dello Stato». Bis misure urgenti sul superbonus… «Ci permettiamo di fare un’analisi a caldo delle misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali (decreto-legge) che trattano come segue l’argomento. Stop all’esercizio delle opzioni per lo “sconto in fattura” o per la “cessione dei crediti”: lo strumento dovrebbe abbattersi su tutti i bonus (superbonus, bonus barriere, bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus…) le nuove disposizioni, dall’entrata in vigore del emanando Decreto, dovrebbero colpire chi ancora deve iniziare i lavori; infatti dovrebbero “salvarsi” i casi in cui sono già iniziati i lavori oppure, per quanto riguarda i condomini, i casi in cui risulta approvato, con delibera assembleare, l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) o ancora i casi di demolizione e ricostruzione in cui risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo. Sarà eliminato anche quel meccanismo per cui si può “sanare/recuperare” la mancata presentazione della documentazione richiesta per accedere ai bonus edilizi, previo pagamento di una piccola sanzione “Remissione in bonis”. Al fine di garantire una adeguata e tempestiva conoscenza dei costi verrà introdotta una misura mediante la quale si andrà a comunicare prima, e non dopo, i costi. In buona sostanza dovranno essere trasmesse rispettivamente all’Enea e al Portale nazionale delle classificazioni sismiche l’ammontare delle spese che prevedibilmente saranno sostenute successivamente alla data di entrata in vigore del decreto negli anni 2024 e 2025. Ci saranno delle sanzioni per chi non adempie a questa nuova misura nel caso di interventi già avviati e decadenza delle agevolazioni fiscali per gli interventi da avviare. Sarà evitata la fruizione dei bonus edilizi anche da parte di coloro che hanno debiti con l’erario. Prima si compenseranno tutte le cartelle esattoriali ovvero i debiti con il fisco. Saranno adottate misure volte a prevenire le frodi in materia di cessione dei crediti Ace, riducendo a una possibilità di cessione ed estendendo la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione». Carenza di manodopera, una soluzione potrebbe essere rivedere la legge sull’immigrazione… «La carenza di manodopera nel manufatturiero ma soprattutto nel settore edile, sta assumendo carattere di urgenza per svariati motivi, il primo è che negli ultimi quarant’anni la produzione del nostro settore è sempre inesorabilmente calata, quindi ha disincentivato i giovani ad intraprendere attività nel settore sia come manodopera specializzata che come tecnici. Fa eccezione l’ultima fiammata data dal superbonus, che ha però riportato all’attenzione il problema con tutta la sua gravità, infatti è di ieri il rilevamento ISTAT che fotografa a gennaio 2024 e stima, che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni cresca del 3,7% rispetto a dicembre. Nella media del trimestre novembre 2023 – gennaio 2024 la produzione nelle costruzioni aumenta del 4,9% nel confronto con il trimestre precedente. Su base tendenziale, l’indice grezzo registra un incremento del 18,8%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario cresce del 14,8% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di gennaio 2023). Non solo superbonus, infatti e fortunatamente per il settore, ora siamo in produzione con le opere del Pnrr per la maggior parte nei lavori pubblici. Visti questi dati vi è la necessità di assicurare alle aziende la necessaria manodopera che data l’urgenza non può che essere integrata da persone proveniente dall’estero. Siamo convinti però che la legge sull’immigrazione debba subire una forte sburocratizzazione altrimenti non riusciremo nei tempi richiesti a soddisfare la richiesta di incremento produttivo dato nel nostro caso, dalle opere del PNRR che hanno scadenze di realizzazione entro i prossimi 24 mesi. Proponiamo per questo che dopo le primissime attività legate agli accordi con i paesi di provenienza, siano le aziende se disponibili, ad accollarsi la responsabilità delle attività successive con una serie di autodichiarazioni sempre verificabili, in modo da avviare immediatamente al lavoro le persone e formarli nel più breve tempo possibile». Il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva Case Green. Può essere la svolta? «Per la vicinanza al tema Green che ci sentiamo di avere come cittadini ma anche come rappresentanti di associazione di categoria come Unaco, pensiamo che concettualmente sia un’ottima cosa, aumenterà in modo strutturale la produzione del settore ed è ciò a cui noi aspiriamo, oltre che vi sarà un sicuro abbattimento delle emissioni climalteranti, ma chi paga? Bisogna altresì fare tanti distinguo, il primo è e, senza voler nulla togliere ad altri Paesi europei, possiamo affermare che nessun Paese al mondo possa vantare un patrimonio edilizio tanto variegato e di valore come l’Italia, quindi riteniamo che non si possano applicare le medesime norme come per gli altri e soprattutto nello stesso arco temporale, poiché ad esempio, gli immobili siti nei centri storici italiani non possono essere paragonati per quantità, qualità e valore a quasi nessun altro Paese, infatti nei centri storici si compiono spesso interventi di restauro più che di ristrutturazione, quindi proponiamo tempistiche diverse e incentivi da parte dello Stato, essendo disponibili a collaborare per lo studio sul campo». Sempre in termini di efficientamento energetico, gli istituti scolastici della provincia di Salerno sono totalmente carenti da questo punto di vista. Come intervenire? «Come dicevamo gli edifici scolastici della Provincia di Salerno sono meno carenti di qualche anno fa, la Regione Campania sta facendo un buon lavoro per quanto riguarda i finanziamenti erogati, ma certamente si può fare di più, le pubbliche amministrazioni con le difficoltà strutturali che hanno, stanno mettendo in campo quanto è in loro potere. Una sinergia più ampia aiuterebbe sicuramente anche nella presentazione di progetti e nella captazione di risorse finanziarie». Caro materiali, quali le prospettive per il 2024? «Per quanto riguarda i prezzi delle materie prime che influenzano in modo diretto anche i materiali da costruzione, ci attendevamo un decremento in questi primi mesi del 2024 per effetto della riduzione della domanda e della fine della scarsità delle risorse, che è solo in parte arrivato. Purtroppo negativamente e anche in modo speculativo, incidono le instabilità dei territori in guerra, al momento andiamo cauti con le previsioni a ribasso, dobbiamo attendere i prossimi due mesi per poter fare una previsione attendibile».