Grimaldi: Pnrr, «la provincia di Salerno è un po’ più avanti di altre aree del Paese» - Le Cronache
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Grimaldi: Pnrr, «la provincia di Salerno è un po’ più avanti di altre aree del Paese»

Grimaldi: Pnrr, «la provincia di Salerno è un po’ più avanti di altre aree del Paese»

di Erika Noschese
«Lo stato di salute del settore edile a partire dalla fine della pandemia, è indubbiamente florido, in primis e questo per tutte le categorie produttive, per l’effetto rimbalzo che si crea dopo un lungo periodo di fermo forzato». Lo ha dichiarato Angelo Grimaldi, presidente Unaco nel fare il punto della situazione su quello che è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia e dalle conseguenze del conflitto bellico in Ucraina. Il presidente Unaco ha evidenziato che, in termini di Pnrr, «la Provincia di Salerno probabilmente è un po’ più avanti di altre aree del Paese»
Presidente Grimaldi, facciamo il punto della situazione sul settore edile. Qual è oggi lo stato di salute che lo caratterizza?
«Lo stato di salute del settore edile a partire dalla fine della pandemia, è indubbiamente florido, in primis e questo per tutte le categorie produttive, per l’effetto rimbalzo che si crea dopo un lungo periodo di fermo forzato. Nello specifico per la nostra categoria il motivo è anche da ricercare nel modello manifatturiero sia industriale che nell’edilizia, molto spesso sottovalutato da chi ignora o peggio, cerca di offuscare la realtà del nostro Paese. Dobbiamo inoltre tenere presente, sia il profilo degli investimenti pubblici e privati già in atto, che quelli programmati, penso al superbonus, ai fondi del Pnrr, agli investimenti per i dissesti idrogeologici».
Di Superbonus oggi se ne parla sempre di meno. Si è rivelato un fallimento?
«L’idea del superbonus come più volte ci ha sentiti dire era ed è, l’uovo di colombo, purtroppo la gestione, le aliquote molto alte e soprattutto il tempo di attuazione molto limitato, ne hanno determinato il blocco quasi totale. Infatti i pochissimi operatori ancora disponibili a comprare i crediti maturati, praticano prezzi considerati non remunerativi dagli operatori».
La provincia di Salerno, come l’intero Paese, si approccia al Pnrr. Secondo lei le amministrazioni sono in grado di gestire questi fondi con le risorse, soprattutto umane a disposizione?
«Rispetto alla gestione del Pnrr, la Provincia di Salerno probabilmente è un po’ più avanti di altre aree del Paese, ci sono Enti che pure con enormi difficoltà, riescono a portare avanti nei termini i target dettati dall’Europa nell’ambito delle risorse stanziate, ma è inevitabile che con la cronica carenza di personale nella Pubblica Amministrazione, la gestione delle risorse sconterà un rallentamento, che ci auguriamo non infici gran parte dell’attuazione dei programmi. L’auspicio di Unaco è che il Pnrr non diventi un altro Superbonus sia per i tempi e la speculazione sia per il caro materiali».
Oggi si parla sempre più spesso di cantieri lumaca. Troppa burocrazia o c’è altro?
«Per la maggior parte i cantieri non sono lumaca per scelta, certamente c’è dell’altro. La sovrapposizione di norme è impressionante, nonostante con gli ultimi riferimenti normativi si sia imposta un’accelerazione alle procedure. Secondo noi negli ultimi tempi una delle ragioni che incide maggiormente sui tempi oltre alla burocrazia, è la eccezionale carenza di manodopera, non abbiamo purtroppo visto crescere alla stessa velocità gli investimenti e la capacità produttiva delle aziende, non dobbiamo avere paura di denunciare tale fenomeno, solo in questo modo lo potremo arginare. Approfitto della possibilità offerta dalla vostra autorevole testata, per formulare un appello al Governo affinché aumenti ancora le quote di ingresso in Italia; che in verità ha già portato in aumento a luglio scorso nell’ultimo Decreto Flussi migratori e, per ribadire quanto già affermato da altri colleghi, dobbiamo assolutamente collaborare fra rappresentanze datoriali e rafforzare quanto più possibile le scuole di formazione per avvicinare consapevolmente i giovani al settore edile».
Per quanto di sua competenza, governo Meloni – fino ad oggi – promosso o bocciato?
«Riteniamo per ora di non poter esprimere giudizi così netti, ricordiamo che il nostro Paese e quindi il Governo, sta affrontando sfide di grande rilevanza, le attività e le riforme messe in campo sono davvero imponenti, la Giustizia, la Sanità , il Fisco, il confronto con l’Europa; possiamo però dire che vigileremo in modo molto attento per quanto riguarda il nostro settore, per le norme e gli investimenti che ci riguardano, prendo ad esempio la “riprogrammazione” dei fondi del Pnrr, ci auguriamo ritornino ad essere finanziati ed in tempi europei gli interventi stralciati, poiché molte aree del Paese investite particolarmente dai dissesti idrogeologici, per morfologia o per eventi recenti, farebbero davvero fatica a ripartire e credo che il Governo non auspichi tale epilogo».
Quali interventi mancano per ridare slancio ad un settore particolarmente in crisi?
«I nostri suggerimenti non sono solo a beneficio delle aziende edili , ma dell’intero territorio, infatti occorre attivarsi per avere minori tempi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, che in media risultano addirittura dilatati negli ultimi periodi in campo Nazionale, tutelare il territorio e la risorsa idrica, una attenta e pluriennale programmazione nell’ambito del dissesto idrogeologico, ripristino acquedotti e bacini di raccolta idrica ad evitare la forte dispersione, che ormai in Italia si attesta intorno al 42%, cifra che con gli ultimi eventi climatici, diventa troppo alta per poter essere ancora sopportata, miglioramento delle infrastrutture per i trasporti, sia su ferro che su gomma».
Post pandemia e conseguenze del conflitto bellico si può davvero parlare di ripresa del settore?
«Il post pandemia è stato una sollecitazione eccezionale per l’economia mondiale, tanto forte da portare con sé anche l’inflazione che l’Europa sta tentando di controllare con politiche che da manuale sembrano essere giuste, almeno fino all’ultimo rialzo dei tassi. Sostengo ciò perché sono le manovre da mettere in atto, che però inevitabilmente portando le rate dei mutui edilizi verso l’alto e sia per i cittadini che per il nostro settore, non è l’ideale. Sul conflitto bellico penso che abbia portato oltre ai purtroppo noti disastri, anche una forte speculazione che ha falsato il mercato».
Sicurezza sui posti di lavoro, troppe morti bianche ogni anno. Quali secondo lei le iniziative da mettere in atto?
«Molto semplicemente, formazione ed informazione potenziando gli strumenti disponibili con l’aiuto e la collaborazione tra lo Stato, le organizzazioni datoriali e sindacali».
Quali le prospettive a medio e lungo termine per Unaco?
«Unaco è giovanissima ed ha voglia di crescere. Nel medio termine riconosciamo di avere il dovere di supportare le pubbliche amministrazioni afflitte da carenza irreversibile di personale, ci proponiamo di rafforzare la rete delle relazioni, con i soggetti pubblici e con soggetti a noi affini, cercando di minimizzare le differenze adoperandoci per il bene della categoria, che non dimentichiamo, storicamente ha fatto ripartire la nostra Nazione. Sul lungo termine contiamo di strutturarci sempre meglio nel primario interesse dei colleghi».

1 Commento

    Ok grazie al Nostro Carissimo Pastore le cose belle vanno curate e salvaguardate siamo tutti soggetti a momenti di poca qualità e l’invito del Pastore come in tutte le religioni ci vuole più attenzione ai beni dei nostri Padri e salvaguardati come si fa in ogni parte del mondo

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