Gli affari di Sellitto dietro la morte di Carmela - Le Cronache Provincia
Provincia Mercato San Severino

Gli affari di Sellitto dietro la morte di Carmela

Gli affari di Sellitto dietro la morte di Carmela

di Mario Rinaldi

Oggi è il giorno nel quale la Procura di Nocera Inferiore, che sta indagando sul presunto omicidio di Carmela Quaranta, la 42enne trovata morta la sera di Pasqua nella sua abitazione di via Trieste a Mercato S. Severino, conferirà l’incarico a un perito per eseguire gli accertamenti tecnici irripetibili sul cellulare di Gerardo Sellitto, che attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Fuorni con l’accusa di essere stato lui il presunto autore dell’uccisione dell’ex compagna. Proprio nella giornata di ieri è stata disposta anche la nomina di due avvocati per difendere N.G., 38enne commercialista residente alla frazione San Vincenzo di Mercato S. Severino, indagato a piede libero per concorso in omicidio. I suoi legali Mauro Iannone e Rodolfo Viserta sono subentrati all’avvocato Carmine Guadagno, che avrebbe rinunciato alla difesa dell’indagato per evitare incompatibilità o eventuali conflitti di interessi essendo lui il legale di fiducia di Sellitto. Si sta cercando di far luce su quello che è diventato un vero e proprio giallo. Gli accertamenti tecnici irripetibili disposti sul cellulare di Sellitto attraverso quella che tecnicamente viene definita come la “copia forense” serviranno per far emergere a galla alcune verità nascoste. Tra queste, gli inquirenti sarebbero convinti che dietro a questo presunto omicidio possa celarsi un giro illegale nel quale sia Sellitto che il suo amico indagato erano coinvolti. Pare si trattasse di un traffico illecito di sostanze stupefacenti, ovviamente da confermare. E sembra che Carmela, essendo a conoscenza di questi giri loschi, avesse manifestato l’intenzione di voler denunciare il fatto ai carabinieri. Questa circostanza andrebbe a confermare anche i sospetti riguardo le aggressioni che la donna avrebbe subito nei giorni precedenti al delitto. In particolare da un uomo e una donna: aggressione che sarebbe stata ascoltata anche da una persona che in quel momento si trovava a telefono con Carmela. Proprio questa persona, intervistata (a volto coperto) alla trasmissione “Pomeriggio Cinque” ha rilasciato testimonianze importanti. Ha detto che la 42enne veniva continuamente minacciata perché era a conoscenza di questi giri loschi e del fatto che l’avrebbero costretta a prostituirsi. Quindi ha cercato aiuto in questa persona che l’avrebbe dovuta accompagnare la settimana dopo a fare la denuncia. Da qui, il presunto movente che avrebbe spinto l’ex compagno e forse il suo amico a compiere il delitto per mettere a tacere la donna, che quindi non ha avuto il tempo e il modo di denunciare questi fatti. Da confermare anche l’ipotesi avanzata dagli investigatori che la donna sarebbe stata costretta a prostituirsi per ricavare il denaro da dover utilizzare in seguito per estinguere i presunti debiti di droga contratti dai due soggetti. Ipotesi da confermare, ma agghiaccianti perché andrebbero ad aprire dei nuovi scenari su quello che resta un vero e proprio mistero, che solo l’autopsia ha permesso di rivelare, nel momento in cui è stato confermato che il decesso della 42enne è avvenuto per strangolamento ed asfissia, procurato presumibilmente con una piccola corda. Resta, poi, l’altro giallo irrisolto: quello del cellulare della vittima scomparso dal luogo del crimine. Anche in questo caso, gli inquirenti presumono che sia stato l’ex a far sparire il telefono della compagna, sul quale si pensa potessero essere conservati dati importanti per far emergere altre scomode verità. Tutte ipotesi che gli inquirenti stanno verificando con un lavoro a 360 gradi, in attesa di ricevere anche i risultati dei rilievi eseguiti dai ris nei giorni successivi al delitto e la relazione definitiva dell’autopsia eseguita dal medico-legale Giuseppe Consalvo. Un mistero sul quale si sta cercando di far luce con la famiglia della vittima difesa dall’avvocato Nobile Viviano da un lato e l’ex marito e le figlie adolescenti difese dall’avvocato Gina Di Mauro dall’altro che attendono con ansia di conoscere la verità di quanto accaduto.