di Monica De Santis
4533 euro, è questa la cifra che il signor Giuseppe Purgante, che gestisce la pasticceria Granozio sita in piazza San Francesco a Salerno, dovrà pagare nei prossimi giorni. 4533 euro di consumo della corrente elettrica per il solo mese di luglio. Una cifra di tre volte superiore quella che il signor Purgante ha pagato lo scorso anno, sempre per il consumo del mese di luglio… “Un aumento eccessivo che ovviamente ci mette in difficoltà perchè sostenere spese così alte di questi tempi non è facile, soprattutto per chi come noi ha da pagare anche il fitto di due locali, e poi i fornitori, le tasse, le bollette dell’acqua e quelle del gas”. Già le bollette del gas, altra nota dolente, che però al momento al signor Purgante non pesano… “Fino ad ora posso dire che le bollette del gas sono nella norma, di pochissimo sono più alte rispetto allo scorso anno, forse sta incidendo sul non aumento della bolletta del gas anche l’aver cambiato il forno e la caldaia. Essendo nuove e di ultima generazione forse consumano meno e quindi i costi si stanno mantenendo”. Dunque il signor Purgante cifre alla mano, spiega che ogni giorno ha oltre 200 euro di spesa fissa, per un incasso, essendo un’attività di vendita al dettaglio, che vario ogni giorno e quindi difficile riuscire a farsi i conti su un ipotetico guadagno mensile… “Il problema vero è proprio questo. Il lavoro, giugno e luglio si è lavorato in maniera normale, nessun aumento di vendita, di più nella settimana prima di ferragosto ed anche in questa settimana. La mia fortuna sono i turisti e coloro che sono venuti a trovare i loro parenti a Salerno, che prima di andare via vengono a prendere dolci da portare a casa loro, perchè come clientela nostra ce n’è ben poca”. E se si chiede al signor Purgante se gli incassi che sta facendo in questi mesi estivi bastano a coprire le spese, la risposta è secca… “L’altro ieri ho aumentato i prezzi di quasi tutti i prodotti. Purtroppo sono stato costretto a farlo. Non un aumento eccessivo, ma ho dovuto mettere un aumento del 15% su alcuni prodotti e su altri del 10%. E’ l’unico modo questo che ho per cercare di recuperare e di non andare in rosso e tamponare. A questo ho poi spento anche due vetrine per i semifreddi, per cercare di consumare di meno, ma non credo servirà a molto. Anche perchè le notizie che circolano è che gli aumenti non sono finiti, ne arriveranno altri, quindi non vi sono altre alternative se vogliamo continuare a tenere le attività aperte. Tutti saremo costretti a fare aumenti e alla fine tutto ricadrà sul cliente che si ritroverà con prezzi maggiorati e con il rischio per loro ed anche per noi di non comprare e quindi di non vendere”. Aumenti che come abbiamo detto non riguardano solo luce e gas, ma anche le materie prime, dalla farina al lievito, dal latte allo zucchero… “La cosa che credo sia più scandalosa è che alcuni prodotti costano di più all’ingrosso che nei supermercati. Prendiamo ad esempio lo zucchero. Il mio fornitore me lo vende ad un 1 euro e 30 centesimi, al supermercato lo pago 85 centesimi al chilo, ovviamente lo sto andando a comprare al supermercato, ma non è giusto perchè all’ingrosso si dovrebbe risparmiare”.