Giovanni Basso: “Viabilità che ammoderni i rioni collinari” - Le Cronache
Attualità

Giovanni Basso: “Viabilità che ammoderni i rioni collinari”

Giovanni Basso: “Viabilità che ammoderni i rioni collinari”

di Erika Noschese

Una viabilità che ammoderni e razionalizzi l’attuale sistema legato ad origini rurali. Parte dalla riqualificazione dei rioni collinari il programma elettorale di Giovanni Basso, candidato al consiglio comunale di Salerno nella lista Forza Italia, Udc e Nuovo Psi. L’ex presidente della società che gestisce l’aeroporto Salerno Costa d’Amalfi prova a rientrare in consiglio comunale, sostenendo il candidato sindaco Michele Sarno e, in questi giorni sta incontrando i cittadini dei rioni collinari per ascoltare le loro richieste e le proposte per una riqualificazione totale della zona. “É interessante seguire i consigli dei cittadini per la costruzione di un programma politico che deve rispondere a concreti bisogni. Per Cappelle si deve fare una riflessione concreta che tenga conto di un’utilizzazione delle risorse esistenti, migliorandole e funzionalizzandole al loro rilancio. Tre sono i punti di progetto che tengono conto che qualsiasi proposte che tocca i Quartieri periferici deve necessariamente collegarsi ad una visione unitaria delle zone collinari – ha dichiarato Basso – Dunque Cappelle, Matierno, Ogliara, Rufoli, Sordina, Giovi e Brignano. Il punto di collante si collega a Trasporti e viabilità. I Quartieri collinari hanno bisogno di una viabilità che ammoderni e razionalizzi l’attuale sistema legato ad origini rurali, malamente riadattato”. Per il candidato consigliere, dunque, occorre un sistema viario che possa agevolare i collegamenti intra collinari ma senza sottovalutare quelli con la Valle dell’Irno, i monti Picentini e la città con i suoi assi viari primari. “Nei Quartieri occorre evitare l’effetto isola di molte concentrazioni edilizie che soffrono già di una oggettiva carenza dei servizi producendo quella discutibile realtà delle “cattedrali nel deserto”. I trasporti devono essere meglio organizzati con un piano complessivo di servizi che devono partire da una visione unitaria e compatta del territorio – ha poi aggiunto Giovanni Basso – Finora si è pensato ad interventi urbanistici massivi e talvolta irrazionali (case senza servizi e terziario) come risposta emergenziale (terremoto) lasciando poco spazio ad una visione moderna della città a misura d’uomo”. Il punto di ripartenza, per Basso, dovrà essere l’urbanistica che dovrà dare “ segnali nuovi di cambiamento e recuperare il senso ed il valore delle case rurali come risposta moderna ed efficiente di una realtà contadina aggiornata e razionale da organizzare anche in minori spazi disponibili (va assolutamente rivista, a mio parere, la vexata questio del lotto minimo) per aiutare in maniera concreta chi aspira ad avere una propria abitazione in un tratto di città a rischio di desertificazione demografica – ha aggiunto – Ogni Quartiere collinare ha le sue specificità che di racchiudono attorno ad assi fluviali che possono essere considerati in funzione delle loro caratteristiche come Parchi fluviali, con una progettualità Pubblico/privata per valorizzi intere aree di ripopolamento faunistico per sfruttare i due elementi essenziali acqua- vegetazione da rendere godibile ai cittadini con stazioni di soggiorno e tempo libero che avvicinino l’uomo alla natura. I Quartieri alti soffrono di una grande speculazione urbanistica dell’era deluchiana che ha cambiato la destinazione urbanistica di tante aree rendendole falsamente edificabili con l’unico risultato di aver indebitato tanti proprietari fondiari che sono sottoposti al pagamento di tributi soffocanti che in circa 10 anni si sono mangiato il valore degli stessi, indebitando e ponendo sotto procedura esecutiva un numero rilevante di persone. In questo settore occorre pensare interventi risolutivi di quello che é diventato un dramma kafkhiano dell’urbanistica”. Per l’aspirante consigliere, infatti, “l’ impegno ambientalistico come tutela primaria si deve coniugare con il progetto di risoluzione del complesso industriale delle Fonderie Pisano, partendo dalle battaglie dei cittadini per la difesa della vivibilità ambientale”.