di Vincenzo Leone
La riduzione dei raccolti di grano duro, è un colpo pesantissimo. La certezza che graverà, come sempre, sul portafoglio dei cittadini non è certamente un segnale positivo e di ripresa. Il carovita che ultimamente mette alle strette sempre più italiani, sembra non dare tregua. L’intervista a Giovanni Camera, proprietario del “Il Fornaio”, in via San Leonardo 168, affronta da subito questo punto dolente. Parliamo del rincaro imminente delle materie prime. Quali saranno i primi effetti? “Logicamente graverà sul prezzo del pane. Se ogni mese i prezzi delle farine aumentano, potremmo avere seri problemi più avanti. Al momento il costo delle farine è di circa 3 euro al quintale, non ha senso aumentare i prezzi dato che viviamo un momento difficile. Siamo invasi da supermercati e Boulangerie che producono quantità di pane immense. Alzando il costo, passeremo noi per ladri. Se io vendo il pane, lo vendo davvero. Sinceramente, non ho assolutamente intenzione di proporre alcun prodotto congelato o scadente. Il problema grave sussisterebbe nel momento in cui la farina dovesse arrivasse a costare 5 euro. Dovremmo adattarci di conseguenza anche noi che abbiamo spese di corrente, fitto e dobbiamo garantire la paga agli operai. Se il prezzo della farina aumenta, dobbiamo aumentare anche lo stipendio dei dipendenti. Il periodo di crisi si sente”. I costi aumenteranno prima del previsto? “Per come stanno andando le cose, credo proprio di sì. La vera questione è la carenza di grano. Non è più come prima ed è diminuito. Siamo in tanti al mondo. Faccio questo lavoro da quando sono nato ma devo dire che negli ultimi dieci anni, le cose stanno cambiando giorno per giorno. I prodotti aumentano, le farine aumentano e noi cerchiamo di mantenere sempre gli stessi prezzi. Io sarei il primo a dire di aumentare il pane dato l’aumento delle farine, ma dove andremmo a finire? Una volta che ti fermi non riparti più. Spezzare un ciclo lavorativo risulterebbe irreparabile. Il mio messaggio per i panifici che da anni sono nel settore del commercio come me, è quello di ammortizzare per il momento. Un domani la situazione potrebbe peggiorare. Sarebbe utile, nel caso del rialzo, una riunione di tutti i fornai. Specifico fornai, non supermercati, e una volta d’accordo, per forza di cose, aumentare il prezzo. Al momento siamo nei limiti e si può ancora lavorare abbastanza tranquillamente. Nella mia zona, San Leonardo, è come stare in una città. I supermercati intorno a me e in tutta Salerno, si sono attrezzati e soprattutto le grandi distribuzioni, attrezzate di celle forno dove cuocere pane già pronto per essere cotto, si improvvisano anche pizzeria. Ormai tutti fanno tutto. La crisi che c’è, non deve e non può coinvolgere i cittadini. Dobbiamo resistere e possiamo ancora lasciare i prezzi invariati, ma se dovesse esserci una riunione, e la scelta di aumentare il costo del pane dovesse essere presa in considerazione, avrei comunque qualche dubbio. Nessuno può sapere come andrebbe a finire ed il rischio c’è. Una volta che aumenti il prezzo, devi tenere d’occhio il supermercato e vedere la loro strategia di marketing e stare attento a non sbagliare”. Nella speranza che il rincaro non sferzi altre dure stangate ai cittadini, il concetto di “Camera” è chiaro. “Voglio ripeterlo. Io credo che al momento si debba ammortizzare. Per le famiglie e contro la crisi”.