Un altro decesso al Ruggi mentre non si è ancora spento l’eco della morte di Alfonso, il 68enne «dimenticato» al pronto soccorso e morto d’infarto mentre, dopo otto ore di attesa, faceva la tac. Questa volta non è il pronto soccorso nel mirino ma il reparto di ginecologia. A seguito di un intervento di isterectomia, effettuato dal dottor Antonio Mollo, professore dell’Università, ha perso la vita Maria G, 61 anni. La donna, appartenente ad una nota famiglia proprietaria di diverse pescherie a Salerno, è morta nella giornata di martedì. Sulla vicenda i vertici del Ruggi stanno provando a far calare il silenzio, pur trattandosi di un fatto estremamente grave. E’ chiaro che non si conocono i motivi del decesso post operatorio, i familiari della donna hanno presentato (o lo faranno nelle prossime ore), una denuncia alle Forze dell’Ordine per capire cosa sia successo, cosa eventualmente non è andata per il verso giusto, fino a provocarne la morte. Ed accertare eventuali responsabilità sia di chi era in sala operatoria ed eventualmente la gestione del decorso post intervento, nel reparto stesso, diretto dal dottor Pasquale Marino. Una morte dolorosa si dice per un intervento chirurgico ormai diventato di routine. L’isterectomia è una tecnica chirurgica che comporta l’asportazione dell’utero. Può anche comportare la rimozione della cervice, delle ovaie, delle tube di Falloppio e di altre strutture circostanti.Come dicevamo questa nuova disgrazia avviene dopo poche settimane dalla morte di Alfonso, il poliziotto in pensione che arriva al pronto soccorso alle 19.13 e viene visitato soltanto alle 3.31. Alle 7.51 vengono firmate le dimissioni per morte. Per questa vicenda risultato indagati, per cooperazione in omicidio colposo per il momento cinque persone per un infarto che, secondo le prime ricostruzioni della Procura di Salerno, forse poteva essere già in corso prima che portassero il paziente a fare la tac. Risultano sotto indagine medici ed infermieri, compreso quello in servizio al triage, che hanno preso in cura il paziente dal momento dell’arrivo a quello del decesso. L’indagine della Procura, affidata agli uomini della squadra mobile di Salerno, apre anche un faro importante sulla gestione del pronto soccorso del Ruggi, da tempo nell’occhio del ciclone per i tempi assurdi, come dimostra l’attesa di ore delle ambulanze che trasportano pazienti e devono sostare ore intere in attesa di entrare. Per questo la Procura, in riferimento al decesso di Alfonso, vuole anche capire cosa succede quando c’è il cambio di turno del servizio e se se vi sia stata continuità nell’assistenza sanitaria all’ex poliziotto, se vi sia stato un corretto passaggio di consegne, se il medico subentrato fosse tenuto e rivalutare le condizioni del triage. Insomma un’indagine articolata al cui dramma per l’anziano si aggiunge il decesso della donna di 61 anni a ginecologia.
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