Gennaro Gargiulo: “Molti cantieri non stanno partendo per via degli aumenti” - Le Cronache
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Gennaro Gargiulo: “Molti cantieri non stanno partendo per via degli aumenti”

Gennaro Gargiulo: “Molti cantieri non stanno partendo per via degli aumenti”

di Monica De Santis

Gennaro Gargiulo è il titolare de La Tecnica nel Vetro con sede a Scafati, azienda leader nella trasformazione del vetro in Italia che da qualche tempo si sta affacciando con successo anche sui mercati internazionali. L’azienda che si occupa della produzione di vetri temperati e stratificati, vetri isolanti per facciate continue e vetrate a fissaggio puntuale, pavimenti in vetro, vetri antiproiettile e tanto altro ancora, come tutte le aziende in Italia sta affrontando con non poche difficoltà i rincari che si stanno avendo non solo in materia di consumo di energia elettrica e gas, ma anche di materie prime “Siamo passati da bollette energetiche di 35 mila euro mensili a 165mila euro nel mese di luglio. E consideri che noi abbiamo 500 Kw di fotovoltaico ed ora stiamo lavorando per metterne altri 500. Comunque dalla media dei 35 mila euro mensili siamo passati a 110mila, 120 mila ed ora quella di luglio, che è stata la più alta a 165mila euro”

Da quanti anni è nel campo del vetro?

“Dal 1999, ma come industria da circa 7-8 anni” Per un’azienda come la vostra una bolletta di questa portata quanto incide?

“Sul fatturato incide 11-12% della produzione”

Avete dovuto aumentare i costi della vendita?

“Purtroppo non sempre. Quelli che siamo riusciti ad aumentare, adeguando i prezzi alle nuove spese che abbiamo è stato fatto. ma purtroppo ci sono anche i contratti già chiusi, e quelli non possono essere modificati. E questo è un problema perchè per alcuni contratti noi oggi, con le spese che abbiamo ci perdiamo, non riusciamo a rientrare nelle spese. Il problema purtroppo non riguarda solo l’energia, perché non è l’unico rincaro che abbiamo avuto. Il problema è anche l’aumento delle materie prime. Tutto è aumentato e questo sta mettendo in difficoltà ogni tipo di azienda”.

Qual è la materia prima che a lei è aumentata di più?

“Il vetro. Pensi che come acquisto il suo prezzo è raddoppiato, sull’incidenza di vendita totale, perchè è tutto un componente, si deve aumentare di un 40% in più rispetto i prezzi del 2021”

Al livello di clienti, visti questi aumenti, sono rimasti bene o male gli stessi del 2021 o ha notato un calo della clientela?

“No un calo della clientela al momento no, perché noi operiamo anche su mercati di sbocco, e poi fortunatamente lavoriamo in tutta l’Italia ed anche in America, Francia e tantissimi altri Stati. Lavoriamo un po’ dappertutto e questo ci permette ovviamente di riuscire a reggere. Poi va detto che i cantieri che sono in corso non si possono fermare, mentre invece le previsioni per il prossimo futuro non sono buone perché si sta rallentando un po’ tutto. Ci sono cantieri che dovevano partire ma non stanno partendo, perchè ovviamente non rientrano più con le spese”

E’ tutto fermo praticamente?

“Purtroppo sì, si sta iniziando piano piano a fermare tutto. Anche perchè se si fa un investimento di 20 milioni di euro e poi improvvisamente te ne trovi a dover spendere 30, perché le materie prime ti sono aumentate, la decisione migliore che si possa prendere è fermarsi ed attendere che la situazione cambi. Ovviamente se si fermano i cantieri, si fermano di conseguenza tutte le aziende che forniscono il materiale a queste imprese edili”

Questi aumenti li ha registrati in questi ultimi mesi o anche prima?

“Gli aumenti delle bollette energetiche sono iniziati ad ottobre 2021”

Quindi diciamo che la guerra è una scusa, gli aumenti non sono legati al conflitto Russia-Ucraina?

“E’ una scusa si, perché gli aumenti delle materie prime sono iniziati a marzo 2021, dopo l’inizio della guerra, mentre l’energia è iniziata ad aumentare molto prima, come ho detto, nel mese di ottobre già le bollette arrivavano con aumenti superiori al 50%” Le aziende possono resistere con queste spese?

“Diciamo che se qui non si fa qualcosa più avanti saremo costretti a fermarci”

Quanti dipendenti ha?

“100. E non sono pochi, quindi capisce che se un’azienda come la mia è costretta a fermarsi, ci sono ben 100 famiglie che perdono il posto di lavoro. E’ una situazione pericolosa e delicata, alla quale bisogna trovare una soluzione nell’immediato”.