“E’ evidente che di fronte ad un passaggio così strategico per il futuro dell’economia e dell’occupazione della nostra città e dell’intera provincia, fino a questo momento la comunità portuale si è trovata in una posizione alquanto difficile: pur apprezzando l’impegno delle istituzioni locali, va detto che non è bastato a garantire la realizzazione dei progetti fondamentali per continuare ad essere un porto competitivo sul mercato mondiale dei traffici marittimi”. A commentare le ultime vicende che riguardano la nuova Autorità Portuale Mar Tirreno è Agostino Gallozzi, presidente di Assotutela. “Perché non bisogna dimenticare che il porto di Salerno è cresciuto in questi anni a ritmi inimmaginabili grazie alla capacità delle imprese e dei lavoratori di attrarre con la loro professionalità le maggiori compagnie globali che non a caso hanno scelto il nostro scalo. Se oggi da Salerno è possibile raggiungere qualsiasi destinazione al mondo lo si deve a questo gigantesco sforzo che ha portato i suoi frutti e prodotto valore aggiunto in termini di redditività per il territorio e per i livelli occupazionali. La politica appare completamente distratta, o forse non ha proprio consapevolezza della dimensione e dell’importanza del fenomeno”. A difesa dei lavoratori insomma, Gallozzi, ha poi continuato: “Va senza dubbio riconosciuto all’Autorità Portuale di avere fatto la sua parte. Ma le imprese ed i lavoratori sono stati gli elementi trainanti: il porto di Salerno, è il caso di dire, viaggia sulle gambe di questi uomini che ogni giorno vivono sulle banchine o girano il mondo in cerca di contratti e di accordi in grado di garantire l’arrivo nel nostro scalo delle navi con le merci da scaricare o caricare ventiquattro ore al giorno. Adesso è il momento della verità: saremo capaci tutti insieme – aziende, lavoratori, Istituzioni – non solo di conservare l’attuale livello di efficienza e competitività (attraverso il rapido completamento delle opere già programmate), ma di rilanciare la sfida? Non la sfida al porto di Napoli: questa interpretazione delle nostre posizioni appartiene soltanto agli incompetenti o ai guerrafondai di professione. Noi parliamo della sfida ai mercati mondiali, perché è in quel contesto che si misura il porto di Salerno e non nelle diatribe di bottega. Se ci rapportiamo a questa dimensione, come si fa a perdersi nella questione burocratica della mancata presenza del delegato del Comune di Salerno alle prime ed importantissime riunioni del Comitato di Gestione della neonata Autorità di Sistema? Come si fa a non ascoltare la voce di Salerno nella cabina di comando della neonata Autorità, che proprio nelle riunioni disertate sta elaborando i pilastri del piano di sviluppo che riguarda anche il nostro scalo; che determina la nostra vita portuale presente e futura? Considerato che fino ad oggi spesso ha preferito non rompere il proprio silenzio, come intende reagire a questa situazione il Comune di Salerno?”. Infine Gallozzi ha concluso: “L’unica cosa certa è che stiamo continuando a perdere tempo prezioso per approfondire i fondali; allargare l’imboccatura; completare le gallerie stradali di collegamento agli svincoli autostradali. E, soprattutto, continuiamo a non rendere fruibile la stazione marittima. Questi sono i fatti nudi e crudi, incontestabili. E con questi fatti dovremo confrontarci. Il più presto possibile e senza fraintendimenti. Perché su questo fronte la comunità portuale di Salerno condurrà la propria battaglia – solitaria o meno – senza tentennamenti o incertezze. Sono in gioco posti di lavoro, aziende e, soprattutto, i sacrifici personali di intere generazioni che hanno creduto, combattuto e vinto per il porto di Salerno”.
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