di Marco De Martino
SALERNO – Sono ore decisive per il futuro della Salernitana. Claudio Lotito avrebbe infatti convocato un summit a Villa San Sebastiano, propria dimora capitolina nella quale ha sempre preso tutte le decisioni più importanti, per stabilire le ultime mosse per la cessione della società granata. A Roma, oltre al socio Marco Mezzaroma ed al pool di legali capitanato dall’avvocato Gentile, dovrebbe esserci anche Angelo Fabiani mentre sarà assente Fabrizio Castori che attende ancora segnali per pianificare il progretto tecnico della sua squadra. Lotito proverà a verificare, probabilmente per l’ultima volta, se ci sono margini per convincere la Federazione ad accettare la cessione della Salernitana con un trust. La proposta del co-patron a Gravina è quella di stabilire di comune accordo un trustee che sia slegato da rapporti di qualsiasi tipo con i due imprenditori capitolino attualmente proprietari della Salernitana e che il trust abbia una durata prestabilita e molto breve (non più di sei mesi). Il numero uno federale, sospinto dal moto comune degli altri presidenti di A difficilmente cambierà idea, soprattutto dopo la mezza rissa scatenatasi tra Lotito e Dal Pino nell’Assemblea di Lega di lunedì scorso che ha definitivamente esacerbato gli animi. E così il co-patron sarà quasi certamente costretto ad accettare un’offerta ben al di sotto delle sue aspettative pur di cedere nei tempi prestabiliti il club granata. Il 25 giugno, deadline fissata dalla Figc nell’ultimo Consiglio Federale, ormai è dietro l’angolo e margini di manovra, per Lotito e Mezzaroma, non ce ne sono. Stamane ci sarà un altro Consiglio Federale, domani un’altra Assemblea di Lega e la sensazione è che, entro questa settimana verrà fuori una soluzione definitiva. L’auspicio è che sia risolutiva per il problema e che non contribuisca a generare ulteriori polemiche e guerre. Una eventuale battaglia legale tra Lotito, la Figc e la Lega non gioverebbe alla Salernitana. Anzi…