Fuga dall’Arechi: Salerno non sogna più - Le Cronache
Salernitana

Fuga dall’Arechi: Salerno non sogna più

Fuga dall’Arechi: Salerno non sogna più

di Fabio Setta

SALERNO. 8120 spettatori per una partita di serie B. In tante piazze il cassiere sorriderebbe e il presidente della società di casa avrebbe gli occhi pieni di gioia. Un dato importante per il campionato cadetto. Non per Salerno, però. E infatti il dato rappresenta il record negativo di questa stagione. In più il trend è negativo. Mille spettatori in meno rispetto all’ultimo match giocato contro lo Spezia, undicimila in meno rispetto alla prima gara di campionato contro il Verona. Se quella con gli scaligeri può essere considerata una gara particolare, il dato registrato sabato contro il Novara è di gran lunga inferiore rispetto alla media stagionale, registrata prima del match di sabato scorso, che vede all’Arechi ben 11.175 spettatori. Salerno è stata sempre una città che ha vissuto di calcio e di passione, tutto un ribollire di entusiasmo per la propria squadra di calcio. E invece ultimamente sembra che, zoccolo duro a parte, qualcosa sia cambiato nel rapporto tra squadra e città. Sono cambiati i tempi e ora c’è un’offerta di calcio televisiva nettamente superiore con tante persone che preferiscono guardare la gara in tv anziché allo stadio. Ma non è certo questo l’unico motivo. Si sta creando una frattura tra la tifoseria e la società. Le dichiarazioni, solite, di Lotito non aiutano. le frecciate alla tifoseria: “Non ho avuto niente, solo critiche”, magari sono dirette ad altri interlocutori ma leggendo i tanti commenti sui social hanno stancato i tifosi granata. Tifosi granata che si stanno rendendo conto che con questa società, con queste normative vigenti, non possono sognare. La serie A non può rientrare nei programmi attuali e allora la prospettiva di vivere un campionato anonimo se non di sofferenza come avvenuto ad esempio nella scorsa stagione sicuramente non invoglia ad andare allo stadio. la poca chiarezza di Lotito e i silenzi di Mezzaroma completano il quadro a cui va aggiunta, in riferimento al match di sabato, la delusione per un mercato che non è stato certo scoppiettante. Sarebbe bastato poco per accendere i tifosi e invece poco è stato fatto, facendo passare per mirabolante la conferma dell’attuale rosa a disposizione del tecnico Bollini. C’è un entusiasmo da ricostruire, questo deve essere l’obiettivo della società. Le diverse iniziative di marketing avviate negli ultimi tempi non possono certo sopperire alla decisione perenne di far allenare la squadra sempre a porte chiuse. la società deve riavvicinare la tifoseria al gruppo, facendo qualche strappo alla regola, ricolorando il mondo di granata. E non lasciare quel grigio, anonimo e triste, come la maglia indossata domenica che non è piaciuta, almeno, questo neppure al patron Claudio Lotito.