Non era ancora la città chiassosa e spesso caotica affermatasi nel nuovo millennio, di Movida neanche a parlarne. Il Lungomare era frequentato solo di domenica mattina, il Corso Vittorio Emanuele non riservava passeggiate “regali” ma solo traffico e auto in doppia fila. Nella Salerno degli anni ‘80 che ancora si leccava le ferite post terremoto, pochi ma audaci imprenditori “della notte”, i pionieri del divertimento notturno, provarono ad invertire il trend. Salerno non aveva ancora l’appeal che tutti oggi le riconoscono, men che meno una grande tradizione notturna, ma non mancava la voglia di divertirsi. In quella città, ancora a metà tra l’inclinazione industriale e la vocazione turistica, si esibì Fred Bongusto, morto ieri a Roma all’età di 84 anni. Autore di straordinari pezzi della musica leggera italiana che si ispirava ai modelli artistici di Gershwin, Luis Armstrong e Nate King, amico e collaboratore del grande jazzista Chet Baker, Alfredo Antonio Carlo Buongusto si esibì per la prima volta nel cuore della city nel gennaio del 1981. Per lui si aprirono le porte della “Sala Varese”, sul Lungomare Trieste, a pochi passi da Palazzo Guerra. Fu Franco Varese, storico gestore del locale, a contattarlo e ingaggiarlo. Nitido il ricordo. “Erano anni particolari per Salerno – ricorda – nulla a che vedere con quella che è la città che viviamo quotidianamente. Erano pochissimi i locali notturni, ancor meno quelli che proponevano musica dal vivo. Noi avevamo questa passione e la mettemmo in pratica. Conobbi Fred in una serata che lui tenne nel napoletano sul finire degli anni ’70 e subito, quando si presentò l’occasione lo scritturai per una serata al Varese. Fu un successo – ricorda con orgoglio – registrammo il tutto esaurito (150 posti a sedere!), una serata memorabile come tante altre organizzammo in quegli anni difficili”. Anche “live” Fred Bongusto non tradì la sua proverbiale leggerezza d’animo. “Una gran bella persona – prosegue Franco Varese – un professionista impeccabile, un mito del piano bar. Il suo eccezionale repertorio, Una Rotonda sul Mare, Le donne più Belle, La mia Estate con Te, Una Canzone per Ballare, Frida, solo per fare qualche nome scaldò i cuori dei presenti, avventori tra i 40 e i 45 anni, persone per l’epoca erano considerate già anziane….Era musica da gustarsi con un drink, balli da mattonella, atmosfere diverse da quelle che si vivono oggi”. Erano gli anni in cui la Sala Varese dettava i tempi della rinascita salernitana. “Eravamo un punto di riferimento, un esempio da seguire. Molti tra gli artisti più noti del tempo si esibivano da noi. Fred Bongusto ma anche Peppino Di Capri, Gino Paoli, Renato Carosone. Esibizioni straordinarie, persone straordinarie che terminata l’esibizione prendevano posto tra la gente intrattenendosi con loro. Ricordo nitidamente il post concerto di Fred – conclude Franco Varese – con naturalezza scese dal palco e avvicinatosi al bar consumò un drink in compagnia dei suoi fans. Non credo che gli artisti di oggi abbiano la capacità e l’umiltà per farlo. Ci ha lasciato un grande artista ma soprattutto un grande uomo”.
Marcello Festa