Non chiamatelo eroe, anche se la sua impresa merita di essere raccontata. Pur non essendo arrivato tra i primi, l’ultramaratoneta di San Giovanni a Piro Franco Magliano si è fatto ben valere in una delle gare più dure al mondo, la Spartathlon, giunta alla sua 42^ edizione. Si tratta dell’ultramaratona di 246 km disputata nel week-end appena trascorso in Grecia da Atene a Sparta, e che ripercorre le orme di Fidippide, un messaggero ateniese mandato a Sparta nel 490 a.C. per cercare aiuto contro i Persiani nella Battaglia di Maratona. Fidippide, secondo un racconto dello storico greco Erodoto, arrivò a Sparta il giorno dopo che era partito da Atene.
Magliano era uno dei due campani alla partenza di questa gara massacrante, che ha visto gareggiare 20 atleti italiani. L’atleta cilentano ha coperto la distanza in 35 ore e 18 minuti.
Franco, raccontaci in breve questa tua esperienza alla Sparthatlon. È davvero una gara così massacrante?
«La Spartathlon è la gara di corsa su strada in linea più dura al mondo. Questa edizione in particolare è stata la più calda degli ultimi 10 anni; basti vedere il numero di partiti (395) ed il numero degli arrivati (160)».
Ci sono stati anche momenti difficili lungo il percorso? Quando hai pensato di potercela fare?
«I momenti difficilissimi sono stati i primi 80 km, a causa del gran caldo, e gli ultimi 40, perché ho avuto problemi di vesciche. Paradossalmente la parte più dura del percorso, cioè la notte dove si deve scalare il Monte Partenio volgarmente chiamato il “Passo del Diavolo”, é stata la più facile perché si addice più alle mie caratteristiche di corsa e correre di notte per me ha un sapore diverso».
Come nasce la tua passione per la corsa e per l’ultramaratona?
«Ho cominciato a correre per perdere peso. All’inizio facevo fatica, ma nonostante ciò sentivo di stare sempre meglio. Dopo pochi mesi ebbi la fortuna di far nascere, insieme ad altri miei amici di San Giovanni a Piro, una società podistica e facendo gare mi sono appassionato sempre di più e sempre su distanze di gara maggiori».
Cosa significa per te misurarti con queste gare così dure?
«Corro gare lunghe perché voglio scoprire fin dove posso arrivare, conoscere i miei limiti. E poi mi rilassa».
Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti in corsa?
«Vorrei provare l’Ironman, una disciplina difficilissima perché comprende 3,9 km di nuoto, 190 km di bicicletta e, per finire, la maratona di corsa di 42,2 km».
Vito Sansone