In considerazione del notevole aumento di casi di contagio da Sars-Cov-2. e delle ultime decisioni assunte dalla Regione Campania, il Coordinamento degli OMCeO della Campania si è riunito via web in seduta straordinaria, esprimendo preoccupazione sulla tenuta del Sistema Sanitario Regionale, che rischia di essere travolto dal numero di contagi di queste settimane. Dopo due anni di pressione i medici sono allo stremo. I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, oltre a garantire l’assistenza ai loro pazienti covid e non covid, sono obbligati a un super lavoro amministrativo/burocratico, per la segnalazione delle positività e per le procedure legate alle quarantene e all’isolamento. Negli ospedali la situazione è critica. Reparti pieni, pronto soccorso al limite della capienza. Il tutto complicato e aggravato da contagi di medici e di infermieri, che riducono ulteriormente il personale già cronicamente in sofferenza. Sotto pressione è anche il sistema dell’emergenza territoriale 118. Il Covid spaventa ancora, e i cittadini ricorrono al 118 alla minima difficoltà respiratoria. Ugualmente in affanno sono i colleghi dei servizi di Epidemiologia e Prevenzione delle ASL coinvolti da due anni nella campagna vaccinale e nelle attività di tracciamento. La “Sospensione temporanea delle attività di elezioni e di specialistica ambulatoriale nel SSR”, dichiarata dalla nostra Regione, certamente complicherà una situazione già molto compromessa. Il blocco di fatto nella sanità pubblica delle attività di elezione e della specialistica ambulatoriale comporterà in molti casi un ritardo diagnostico dagli esiti imprevedibili e un allungamento delle liste d’attesa difficilmente recuperabile nei prossimi mesi. I chiarimenti inviati a tal proposito dalla Regione Campania complicano ulteriormente il quadro, scaricando sui medici, la responsabilità di discriminare sull’urgenza o meno della prestazione da erogare, senza chiarire da quale medico e in quale setting assistenziale tale decisione debba essere assunta. Fermo restando il diritto della Regione ad emanare disposizioni restrittive sulla assistenza ospedaliera, qualora lo ritenga indispensabile per far fronte alla emergenza pandemica, riteniamo nostro dovere stigmatizzare che queste disposizioni di fatto portano a negare a un’ampia fetta di persone il diritto alla tutela della salute, che la Costituzione riconosce come diritto fondamentale indipendentemente dalle differenze socio-economiche.
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