di Andrea Pellegrino
Esclude una ordinanza sindacale e scarica tutto nelle mani del Prefetto di Salerno. L’assessore comunale all’ambiente Gerardo Calabrese sul caso delle Fonderie Pisano ed in particolare sull’assenza del certificato antincendio “rassicura” i rappresentanti del presidio permanente mostrando una nota inviata all’attenzione della Prefettura di Salerno. In pratica l’assessore avrebbe sollecitato un intervento all’organo di governo, escludendo, però, una azione amministrativa da parte del Comune di Salerno. A quanto pare la preoccupazione dell’amministrazione comunale riguarderebbe un eventuale annullamento da parte della giustizia amministrativa di una possibile ordinanza di chiusura delle Fonderie Pisano.
Così ora sarà la Prefettura a doversi esprimere. Il certificato prevenzione incendi, tra l’altro, è indispensabile per garantire la sicurezza dei lavoratori e quella degli abitanti della zona in cui è situato l’impianto. «L’assessore – dicono i rappresentanti del presidio – ci ha consegnato la nota con il quale il comune ha chiesto al prefetto di conoscere quali provvedimenti intenda adottare ai sensi dell’art. 20 comma 3 del D.lgs 139/06 . Inoltre Calabrese ha evidenziato che, a suo parere, nonostante la nostra ferma contrarietà, non ci sono le condizioni per applicare un’ordinanza di chiusura contingibile ed urgente né per emergenza sanitaria, né per motivi di pubblica sicurezza. Appare superfluo ricordare – proseguono – come la mancanza di tale certificazione metta seriamente a repentaglio la sicurezza dei lavoratori che prestano la loro opera all’interno della fonderia, considerato che tale luogo di lavoro è intrinsecamente ad elevato rischio di incendio. Tale vicenda porta alla mente il rogo avvento nel 2007 all’interno dell’acciaieria torinese ThyssenKrupp, che costò la vita a 7 operai: anche in quel caso le inadempienze riguardavano le norme anti incendio. I cittadini hanno inoltre ricordato all’assessore che ordinanze di sospensione di attività sono state emesse per attività commerciali decisamente meno pericolose rispetto a quelle svolte giornalmente nella fonderia».