Un grande classico come “Romeo e Giulietta” e i miti legati al Mediterraneo sono i temi che questo fine settimana porta in scena, in versione tersicorea, la terza edizione di “Incontri”, la rassegna di danza firmata alla direzione artistica da Antonella Iannone. Questa volta sarà la Sala Pasolini a Salerno ad ospitare le compagnie in cartellone. Sabato alle ore 21, sarà la volta di Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza “Romeo e Giulietta 1.1 – la sfocatura dei corpi” coreografia di Roberto Zappalà. Il punto di domanda è: cosa ci fa sentire sfocati? La risposta: tecnicamente, la sfocatura è una questione di distanza. “Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando “percepiamo” che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato, non è quella giusta – scrive il coreografo – Nelle note vicissitudini scespiriane si arriva all’amore sublimato dalla morte, la versione 1.1 vuole “ribellarsi” ad un tempo storico dove la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e contrapporle passione e rispetto nei confronti della vita. Una riproposizione di Romeo e Giulietta che non vuole “parlare” d’amore ma essere un atto d’amore verso la vita”. Domenica, alle ore 18.30, sarà la mitologia classica e le storie che il Mediteranneo porta con sé a tessere il filo narrativo dello spettacolo “Bleu!” che andrà in scena alla Sala Pasolini (18,30) con la compagnia TPO e le coreografie di Anna Balducci. Per il primo appuntamento della sezione Kids è stato scelto uno spettacolo nel quale le stelle sono il filo conduttore che unisce trasversalmente un quadro scenico ad un altro e permette ai nostri spettatori di avere dei punti di riferimento nella storia. In “Bleu!” gli elementi naturali dell’ambiente marino diventano lo scenario di un viaggio virtuale degli attori e del pubblico. Lo spazio scenico è a pianta centrale. A terra un grande tappeto da danza su cui vengono proiettate immagini che ricordano una spiaggia o un’isola dove raccogliere piccoli tesori portati dal mare. In questo scenario piccoli gruppi di bambini potranno interagire con i due danzatori, con gli oggetti “trovati”, con le immagini e con i suoni e scoprire la vita segreta dell’ambiente marino. Il 6 novembre (Sala Pasolini, ore 21) la rassegna “Incontri” ospiterà Zerogrammi con “Elegia delle cose perdute”, coreografia di Stefano Mazzotta. Il progetto coreografico Elegìa delle cose perdute è una riscrittura del romanzo I Poveri dello scrittore e storico portoghese Raul Brandao. Nell’indagine intorno al topos dell’esilio, questa creazione racconta, oltre il suo significato geografico, la condizione morale che riguardi chiunque possa sentirsi estraneo al mondo in cui vive, collocandolo in uno stato di sospensione tra passato e futuro, speranza e nostalgia. Il 7 novembre alla Sala Pasolini (ore 18.30) sarà la volta della compagnia ArtGarage “Body Things” coreografia di Macia Del Prete. Che si tratti di una prospettiva scientifica, filosofica o di una più passionale, il corpo suggerisce numerose investigazioni e pensieri che stimolano la riflessione artistica, creativa ed intellettuale. Questo studio ha come punto focale la ricerca di un’interazione, di un cortocircuito che disattivi il modo in cui siamo abituati a guardare le cose. Teatrisospesi presenterà “Orlando” coreografia di Serena Bergamasco, un progetto artistico nato da una libera ispirazione al testo dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, il poema della crisi, del crollo dei costrutti e della ricerca affannata di un idolo da possedere: sia esso un cavallo, un’armatura, una donna, comunque un qualcosa di definito che ci definisca. Il 17 novembre al Teatro Ghirelli (ore 21) ci sarà in apertura Movimento Danza con “Polvere” firmato alla coreografia da Gabriella Stazio e subito dopo C&C con “A peso morto” coreografia di Carlo Massari, fotogrammi di una periferia senza tempo e identità. Caratteri, una volta protagonisti, oggi disadattati privi di una funzione sociale, comparse passive, astanti in attesa di cadere in una voragine identitaria che ne cancellerà definitivamente la memoria per dare spazio al nulla.
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