di Monica De Santis
Festa grande giovedì sera al Mascalzone Latino per il centesimo compleanno di Vincenzo Morelli, uno dei ragazzi del ‘43, che ha assistito allo sbarco degli alleati in città e che ricorda ancora con grande lucidità quei giorni, fatti di paura incertezza, bombardamenti e nemici che diventano amici e amici che diventano nemici. Circondato da parenti e amici Vincenzo Morelli si è commosso, durante la sua festa, quando al taglio della torta ha ricevuto una targa donatagli dai professori Nicola Oddati e Antonio Palo a nome del “Museo dello Sbarco e Salerno Capitale”. Il signor Morelli, che proprio di recente si è visto anche rinnovare la patente di guida, ha una grande passione, quella del ballo, ecco perchè per la sua festa ha scelto il “Mascalzone Latino” perchè in quel locale lui ci va a ballare con la sua insegnante… “Ci ha confessato che ha vissuto proprio male il periodo della pandemia, perchè non poteva uscire per andare a ballare, non per altro. Ama il liscio e qui conosce tutti è una vera forza della natura”, racconta il docente universitario e storico Nicola Oddati. Vincenzo Morelli, è stato uno degli ultimi ad essere intervistato da Piero Angela. Alle telecamere di Ulisse, dall’interno del Museo dello Sbarco di Salerno, ha raccontato, e presto lo vedremo sulle reti Rai (la puntata infatti non è ancora andata in onda, n.d.r.), di quel settembre del ‘43, quando lui giovane 21enne aveva da poco finito l’inquadramento fascista ed era entrato come telegrafista nelle Ferrovie dello Stato. Di servizio a Battipaglia, ha raccontato alle telecamere di “Ulisse” che la notte del 5 settembre era di servizio, quando improvvisamente aerei inglesi distrussero la stazione. Si riuscì a salvare insieme ad altri colleghi incamminandosi a piedi attraverso la Statale 18, fino a giungere a Salerno, fino a riuscire a far ritorno a casa.