Ex Sacro Cuore: domani assemblea cittadina - Le Cronache
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Ex Sacro Cuore: domani assemblea cittadina

Ex Sacro Cuore: domani assemblea cittadina

di Erika Noschese
Un servizio di monitoraggio delle polveri sottoli e bonifica del cantiere: sono le richieste avanzate al sindaco Vincenzo Napoli da Alfonso Angrisani, rappresentante pro tempore del Comitato di quartiere per la salute dei cittadini cantiere ex Istituto Sacro Cuore, costituitosi lo scorso 18 novembre, a seguito del sequestro probatorio eseguito il 17 novembre dalla polizia municipale di Salerno in via Volontari della Libertà, presso il cantiere dell’ex istituto Sacro Cuore. Tra le richieste avanzate al primo cittadino quello di predisporre con urgenza un servizio di monitoraggio delle polveri sottili in attesa della rimozione dei detriti ubicati nell’area interessata dal quartiere; provvedere o sollecitare chi di dovere, nel rispetto delle competenze e secondo le responsabilità di attivarsi affinché si proceda con urgenza alla bonifica del cantiere; consultare copia della documentazione relativa all’area interessata dal cantiere; fissare un appuntamento con lo stesso sindaco per discutere delle problematiche inerenti dei disagi intercorsi in questi mesi durante le operazioni di demolizione del fabbricato già sede dell’Istituto Sacro Cuore. «Vale come fatto notorio la frequentazione assidua di bambini ed anziani nelle vie limitrofe l’area del cantiere perché nelle adiacenze ha sede l’istituto Matteo Mari, ci sono diversi esercizi commerciali, nella vicina piazza Alfonso Trucillo c’è una fermata urbana Busitalia nonché alcune panchine dove spesso si siedono i residenti della zona, inoltre nelle strade contigue a via Volontari della Libertà ci sono diversi fabbricati civili dove risiedono tante persone», ha scritto Angrisani al sindaco Napoli. Intanto, ieri si è riunita – in via straordinaria – la commissione Ambiente, presieduta dal consigliere Arturo Iannelli che fin da subito, prettamente in via precauzionale, si è interessato alla vicenda. In commissione presente anche Mimmo De Maio: gli uffici tecnici hanno confermato che si tratta di un privato che ha avanzato richiesta per il Piano Casa prima delle norme adottate da Palazzo di Città. Il Comune, dunque, non può entrare nel merito della questione, anche alla luce della denuncia che, di fatti, ha passato la competenza alla Procura della Repubblica. Il sequestro è avvenuto lo scorso 17 novembre, dopo l’esposto presentato da alcuni residenti della zona: il nucleo di polizia ambientale ha bloccato il cantiere perché l’Arpac ha rilevato polvere di amianto. Sono stati controllati gli operai, tutti regolarmente assunti dalla ditta e non ci sono reati né dal punto di vista amministrativo né procedurale. Il Comune, in maniera precauzionale, ha ritenuto opportuno sigillare il cantiere, in attesa di risultati ufficiali. Il sindaco, nella giornata di ieri, ha scritto all’Arpac chiedendo ulteriori controlli dell’Asl per verificare se ci sono fonti di pericolo per la salute pubblica e qualora fosse così «metteremo in campo tutte le azioni per competenza, chiaramente – ha spiegato il consigliere Iannelli – Nella nota abbiamo chiesto, su sollecitazione della commissione tutta, di effettuare un sopralluogo presso la Matteo Mari per verificare l’eventuale presenza di amianto. Credo non ci sia polvere d’amianto, qualora dovesse essere presente sono certo sarà in una quantità residuale e se è vero che durante la demolizione sono stati usati idranti non c’è alcun pericolo. Credo si stia alzano un polverone non giustificato dalla situazione ma è giusto agire in via precauzionale a tutela dei cittadini. Il Comune ha fatto quanto nelle sue possibilità ma senza un vero allarme non c’è la possibilità di chiudere la scuola anche perché non c’è alcuna richiesta dell’addetto alla sicurezza, Rspp, avanzata prima dei fatti accaduti». Intanto, si attende la decisione della Procura sull’eventuale dissequestro del cantiere.