Sconto di pena per Gerry Schembari e Rodolfo Pulvani. I giudici della Corte d’Appello hanno parzialmente accolto il ricorso dell’avvocato Michele Sarno ed hanno rideterminato la pena con riduzione da 5 anni e 6 mesi a 3 anni e 6 mesi. Entrambi erano accusati di estorsione per una vicenda che risale al febbraio del 2001. Costrinsero un uomo, originario di Giffoni Sei Casali, a farsi consegnare soldi per la compravendita di un’autovettura e, successivamente, minacciando e aggredendolo fisicamente lo stesso, avanzarono la richiesta di 20 milioni per evitare che gli venisse sottratta l’auto. A distanza di quindici anni dall’accaduto il verdetto dei giudici della Corte d’Appello del Tribunale di Salerno. Secondo il teorema accusatorio i due imputati erano accusati di aver “agito in concorso tra loro e con persone non identificate, di aver costretto, con violenza e minaccia, l. g. a consegnare loro la somma di cinquecentomila lire e posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a farsi consegnare dalla medesima parte offesa la somma di ventimilioni di lire non riuscendo nell’intento per l’avvenuta denuncia dei fatti alla polizia giudiziaria”. In una prima circostanza la vittima si presentò ad un appuntamento con Pulvani, accompagnato da altre tre persone, e nel costringelo a portarli nell’abitazione di Raffaele Volpe dove gli fu sottratta la somma di 650mila lire affermando, inoltre, che gli avrebbero portato via l’autovettura Hyunday Accent di proprietà della convivente. Inoltre avrebbero più volte sollecitato il pagamento dei venti milioni di lire ed in una circostanza avrebbero minacciato la vittima, alla presenza dei figli, con un coltello. Nella stessa circostanza l. g. fu colpito con uno schiaffone alla guancia destra e con colpi di manico dell’ombrello sulla nuca. Infine Schembari, con Pulvani Rodolfo, Sabato Massimiliano e Caputo Clementino minacciarono la vittima nella piazza di Capitagnano. Ieri i giudici della Corte d’Appello hanno parzialmente ridotto la pena nei confronti degli imputati.
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