Enzo Luciano...Boccia il commissario - Le Cronache
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Enzo Luciano…Boccia il commissario

Enzo Luciano…Boccia il commissario

di Erika Noschese
«Il primo ad esser consapevole di non poter, nella stessa partita, fare l’arbitro ed il giocatore sia proprio Francesco Boccia». Parla così Enzo Luciano, segretario provinciale del Pd Salerno che interviene in merito alle polemiche di queste ore con una folta schiera di dem che chiedono la revoca dell’incarico al segretario regionale e ammette di non aver ancora sciolto la riserva sul sostegno ad uno dei quattro militanti dem in corsa per la segreteria nazionale del Pd, con un sostegno a Bonaccini che, al momento, non sembra essere affatto scontato.
Il Pd si appresta a vivere una fase importante con la nomina del segretario regionale. Ci sono nomi in ballo ma nessuna certezza. A che punto è il partito?
«Abbiamo avviato un importante percorso congressuale. La nostra priorità è quella di definire un programma d’azione al servizio del Paese e delle singole realtà locali. Abbiamo di fronte sfide epocali per le quali servono idee, energie e persone adeguate. In provincia di Salerno il PD ha dimostrato di esser sempre all’altezza della situazione e delle aspettative anche nei momenti più complicati. Daremo dunque un importante contributo a definire l’agenda politica del futuro: sviluppo e lavoro, salute e ambiente, formazione ed opportunità, infrastrutture e modernizzazione della pubblica amministrazione, cultura e valorizzazione del made in Italy, semplificazione e giustizia, diritti ed uguaglianza. In questa prospettiva serve un confronto franco e leale dal quale emergeranno i profili ideali della nostra classe dirigente».
Congresso regionale e poi il nazionale che sancirà la fine della parentesi Letta. Quali sono, secondo lei, gli errori commessi dall’attuale segretario Enrico Letta?
«Il segretario uscente ha svolto un lavoro importante nella prima fase del suo mandato. Con il trascorrere dei mesi non ha saputo cogliere le priorità del Paese, inseguendo tematiche lontane dagli effettivi interessi dei nostri concittadini. Il PD è parso a molti come un partito autoreferenziale incapace di rapportarsi con la realtà concreta della gente. Poi c’è stata la disastrosa gestione delle alleanze per le Elezioni Politiche. Un vero e proprio suicidio politico che ci ha portato a tante sconfitte immeritate nei colleghi uninominali dove, con i candidati di livello che abbiamo espresso, una diversa strategia ci avrebbe permesso di ottenere ben altri risultati».
Terzo mandato, lei è favorevole o contrario?
«È ben strano che questo argomento susciti in alcuni, pochini in verità, tanto subbuglio. Il terzo mandato è già possibile in diverse regioni del nostro Paese. Non si capisce perché in Campania questo possa diventare un problema o addirittura oggetto – secondo alcune fantasiose ricostruzioni – di trattative politiche. Chi afferma queste cose non conosce il Presidente Vincenzo De Luca. Lui il consenso lo conquista, da sempre, con il duro lavoro quotidiano. Ed anche questa volta saranno i cittadini a decidere nell’urna elettorale di confermare per la terza volta alla guida della Regione Campania Vincenzo De Luca».
Sosterebbe la candidatura del presidente Bonaccini?
«Valuteremo con grande attenzione le sue proposte come quelle degli altri candidati e decideremo per il meglio secondo criteri di competenza, capacità operativa, visione strategica».
Da dove dovrebbe davvero ripartire il Pd?
«Da un confronto ampio con i territori ed i militanti, da una più performante capacità di ascolto e di risposta ai problemi concreti e reali sui temi cruciali dell’agenda politica e programmatica. Credo che la priorità assoluta sia il lavoro che, specialmente nel Sud Italia, diventa un elemento di presidio civile e democratico contro una deriva di abbandono ed avvilimento».
Parentesi nazionale, soddisfatto dei primi mesi del governo Meloni?
«Si confermano i nostri peggiori timori. È un governo nemico del Sud che taglia risorse importanti e punta a metter in ginocchio il Meridione d’Italia. Tanti proclami ideologici ma nella realtà dei fatti nessun intervento concreto con il caro bollette, la crisi della materia prime, gli investimenti per salute e sanità, il sostegno agli enti locali ed al welfare municipale».
Se potesse scegliere lei il nome del segretario regionale e nazionale chi vorrebbe?
«La scelta non tocca a me. Fortunatamente. Non tocca ad uno ma sarà frutto del confronto tra i cittadini e delle decisioni degli iscritti del Partito Democratico. Sono convinto che, tanto a livello regionale che nazionale, troveremo personalità adeguate ad assumere la guida della nostra Comunità».
Per quanto riguarda il ruolo del commissario Francesco Boccia. Pensa che debba restare in carica dopo che ha accettato di coordinare la campagna congressuale della Schlein?
«È una situazione in rapida evoluzione. Il Partito e Francesco faranno le proprie valutazioni. Ma sono convinto che il primo ad esser consapevole di non poter, nella stessa partita, fare l’arbitro ed il giocatore sia proprio Francesco Boccia».