In una segnalazione giunta all’indirizzo di posta elettronica dell’Enpa di Salerno, il sig. Alessandro Limodio di Angri ci comunicava di aver recuperato un pappagallo sul suo balcone. Il responsabile del nucleo provinciale Albero predisponeva un rapido recupero dell’esemplare. Alla consegna dell’animale, le guardie della Protezione Animali appuravano che si trattava di un Psittacus erithacus, un Pappagallo cenerino, regolarmente inanellato. A tal punto si provvedeva a contattare il nucleo Cites di Salerno. Poco dopo, durante la consegna dello stesso all’Ufficio preposto per il controllo e la successiva identificazione del proprietario, quest’ultimo veniva rintracciato e si fissava un incontro per la consegna. Giunti sul posto e dopo aver accertato la corrispondenza del numero identificativo segnato sull’anello alla zampa dell’animale con la documentazione in possesso del proprietario, il Cenerino veniva consegnato. Il Cenerino è un pappagallo originario dell’Africa centrale e occidentale. È probabilmente la specie di pappagallo più intelligente e la sua abilità nel ripetere le parole ne fanno una delle specie più ricercata. I soggetti allevati a mano sono eccezionalmente docili. È un animale molto esigente dal punto di vista delle attenzioni e del tempo che gli si può dedicare, e uno dei pappagalli più soggetti a sviluppare problemi comportamentali, come la sindrome da autodeplumazione. Il cenerino è in Appendice II del CITES, per cui il prelievo in natura è regolamentato. In Europa è proibita l’importazione di uccelli di cattura, tutti i Cenerini che si trovano in commercio sono di allevamento. Il personale della Protezioni animali di Salerno ringrazia il sig. Limodio per la sensibilità dimostrata nel recuperare e segnalare un animale in difficoltà. Anche se non siamo d’accordo sul commercio di fauna esotica – commenta Albero – siamo lieti dell’epilogo positivo di questa vicenda. Amare gli animali vuol dire anche esserne responsabili e rispettare le Leggi che ne regolano il corretto mantenimento. In questo caso è stato determinante per il proprietario il fatto che l’animale fosse stato inanellato.
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