Elettricità, per il Comune di Salerno oltre 9 milioni: spesa è fuori controllo - Le Cronache
Ultimora

Elettricità, per il Comune di Salerno oltre 9 milioni: spesa è fuori controllo

Elettricità, per il Comune di Salerno oltre 9 milioni: spesa è fuori controllo

di Erika Noschese

Per l’elettricità, spesa “fuori controllo” per il Comune di Salerno, con oltre nove milioni di euro. E’ quanto emerge dall’ultimo report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, che ha stilato una classificazione dei costi di energia elettrica, acqua e gas sostenuti nel 2020 dai Comuni capoluogo di Provincia per il mantenimento delle loro strutture. Per quanto riguarda la spesa pubblica, invece, Parma è la regina tra le città capoluogo di Provincia per quanto riguarda la spesa pubblica. La Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana ha stilato una classificazione dei costi di energia elettrica, acqua e gas sostenuti nel 2020 dai Comuni capoluogo di Provincia per il mantenimento delle loro strutture. Alle città più virtuose è stata assegnata una tripla “A”, alle meno efficienti un rating “C”. La città amministrata da Federico Pizzarotti si è guadagnata il massimo dei voti per quanto riguarda tutte e tre le voci di spesa: 619 mila 944 euro la cifra spesa per l’energia elettrica, 156 mila 369 euro per le bollette dell’acqua, 215 mila 801 euro per il gas. Si tratta di costi valutati dall’algoritmo del Centro studi della Fondazione Gari come “inferiori o uguali” al modello “virtuale” di riferimento per quel territorio. Completano la top 10 dei capoluoghi di Provincia più virtuosi: Reggio Emilia, Rovigo, Brescia, Pesaro, Pordenone, Sassari, Catania, Pescara e Carbonia. Scorrendo la classifica ci si imbatte nelle spese “fuori controllo” per l’elettricità di Ragusa (6 milioni 333 mila euro) e Salerno (9 milioni 695 mila euro), città che occupano il 72esimo e 79esimo posto della classifica. Pesa sul rating di Bergamo – 86esimo posto – il costo del gas (4 milioni 369 mila euro): lo stesso vale per Padova (che ha speso 7 milioni 873 mila euro in gas), Gorizia (1 milione 157 mila euro) e Trieste (7 milioni 788 mila euro). Mentre è la bolletta dell’acqua a gravare sul giudizio di Aosta (1 milione 142 mila euro), Viterbo (4 milioni 754 mila euro) e Catanzaro (che per l’energia idrica ha sborsato ben 8 milioni 165 mila euro). Da segnalare altre spese fuori parametro come quella di Palermo, 95esima in classifica, per il gas (2 milioni 138 mila euro) e di Reggio Calabria per l’energia elettrica (10 milioni 233 mila euro). 67esimo posto per Roma Capitale, che nel 2020 ha speso: 28 milioni 58 mila euro per l’elettricità (rating ‘AA’); 100 milioni 553 mila euro per l’acqua (rating “B”); 2 milioni 849 mila euro per il gas (rating “AAA”). 83 milioni 952 mila euro: è invece la cifra spesa nel 2020 dalla Regione Campania in energia elettrica per il mantenimento delle sue strutture. Una somma “monstre” secondo la Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, che nell’ambito del progetto “Pitagora” ha realizzato per l’Adnkronos un rating degli Enti pubblici in rapporto a tre voci di costo (acqua, gas e, appunto, elettricità) assegnando le “pagelle” alle Regioni, dalle più alle meno virtuose. Per quanto riguarda i costi dell’energia elettrica, la Regione amministrata da Vincenzo De Luca occupa l’ultimo posto della classifica stilata dalla Fondazione Gari con un rating “C”, il più basso: si tratta di un incremento notevole rispetto al 2019, anno in cui la Campania ha speso oltre 36 milioni di euro di energia elettrica, a fronte dei 42 milioni 403 mila euro spesi nel 2018 e dei 60 milioni 685 mila euro sborsati nel 2017. Nel caso delle diverse voci che compongono la spesa per l’energia elettrica emerge che sulla medesima incide il costo che alcune Regioni sostengono in favore dei Consorzi di Bonifica per il funzionamento delle opere pubbliche a difesa dal rischio idrogeologico.