Le sfide imprenditoriali non rappresentano solo un momento di crescita della vita economica di un singolo o di un gruppo ma, laddove raggiungano l’obiettivo, anche l’occasione perché ne benefici un pezzo di territorio. E’ il caso dell’ “Irno Center”, realizzato nell’area dell’ex deposito della Sita di Salerno.
Qui è stata fatta un’operazione di recupero urbana in linea con l’idea di trasformazione complessiva della città immaginata dall’ex sindaco De Luca che, tra l’altro, in questo caso escludeva l’ipotesi di nuove strutture abitative, confermando la destinazione urbanistica per terziario, servizi e commercio.
Come poi è stato: un centro polifunzionale a prevalente vocazione economico-finanziaria ma pure un nuovo polo di aggregazione per la cittadinanza grazie ad un’ampia piazza aperta al pubblico, in cui è posizionata un’antica strada sannitica venuta alla luce nel corso dei lavori, salvaguardata e valorizzata dall’opera stessa. Non succede così spesso.
L’intervento ha comportato la realizzazione di spazi con superficie totale di circa 6.500 mq sviluppata per 8 piani fuori terra destinati ad uffici (84 circa, di superficie variabile tra i 50 e i 100 mq) e un piano terra esclusivamente per negozi di vicinato. Nel sottosuolo un’autorimessa su tre livelli, una parte ceduta al Comune per parcheggi pubblici, l’altra con circa 270 box-auto per gli utenti delle attività di superficie: senza dire dell’enorme contributo ai residenti dell’area, come tutti in affannosa ricerca di un posto per l’auto. L’Irno Center è prossimo agli svincoli autostradali di Fratte e della tangenziale di Salerno, oltre che vicino alla stazione ferroviaria (quindi al centro cittadino) e alla cittadella giudiziaria progettata da Chipperfield, ora in corso di completamento: nei prossimi giorni sarà infatti operativa la Sezione fallimentare del tribunale, in attesa del graduale trasferimento delle altre. Tutti elementi che hanno spinto già numerosi e qualificati professionisti, aziende ed imprenditori ad insediarsi nel centro.
Last but not least (come dicono gli uomini di mondo) l’esordio, poco prima di Pasqua, di un altro punto gastronomico promettente: entra in scena nei locali di terra del complesso “La Madia: un tuffo incrociato tra passato e futuro per una pizzeria con due forni a legna e la capacità di ospitare fino a cento persone. Un posto di cui sentiremo ancora parlare, nell’ambito di una scommessa complessiva sin qui riuscita.