Presentata ieri mattina sul palcoscenico del Verdi, la produzione che mette insieme Orchestra coro e solisti del Martucci, i danzatori del Liceo Musicale Alfano I e le scene del Liceo Artistico “Sabatini-Menna” agli ordini del regista Ermeneziano Lambiase
Di OLGA CHIEFFI
L’operetta, forma teatrale un po’ cantata, un po’ recitata, ritorna a Salerno. Ieri mattina sul palcoscenico del teatro Verdi, il segretario artistico del massimo cittadino Antonio Marzullo, unitamente ai dirigenti scolastici Elisabetta Barone ed Ester Andreola, al Sindaco Enzo Napoli e al suo assessore alla cultura Antonia Willburger, hanno presentato la Vedova Allegra, che sarà rappresentata dal 1 al 6 ottobre, quale ripresa autunnale del cartellone lirico salernitano. “Una produzione particolare – ha affermato Antonio Marzullo – voluta da Daniel Oren, che dopo accurate audizioni ha messo insieme strumentisti, coro e voci del Conservatorio di Salerno, i danzatori del liceo musicale e coreutico Alfano I e le scenografie create dal Liceo artistico Sabatini Menna, un momento veramente di alta formazione e di vero debutto per tanti giovanissimi, aspiranti artisti, che hanno scelto di vivere sul e di palcoscenico”. “Un’ opportunità splendida offerta alla scuola salernitana – ha continuato la dirigente dell’ Alfano I Elisabetta Barone – per far toccare con mano quanta fatica occorre per realizzare delle cose, delle azioni, ed essere all’altezza della sfida con un pubblico competente, quale è quello del massimo cittadino” . Rilancio dell’ assessore alla cultura Antonia Willburger, che l’operetta l’ha nel sangue, essendo figlia di genitori austriaci, che la portavano a vedere l’operetta prima del grande passo verso la produzione puramente lirica, nei confronti di questo titolo affidato ai giovani che verrà seguito, per le prime quattro repliche proprio dagli studenti di vari istituti, in quattro splendidi matineé”. Il sindaco Enzo Napoli, ha illustrato, invece, l’ambientazione parigina del capolavoro di Franz Lehàr, il sogno della città dell’ amore, della modernità, in un’opera complessa che bene o male i ragazzi sono stati in grado di leggere e reggere”. Conclusione di Ester Andreola alla testa del Sabatini-Menna che vanta l’indirizzo scenografico, istituto che non è nuovo a collaborazioni con le produzioni liriche. Ed ecco la nostra “Vedova Allegra”, capolavoro del genere, ancora sulla scia del valzer. Esempio di una piccola cultura danubiana, la “vedova” suggerisce una delle ultime avventure mondane, in un mondo di ambasciatori, contesse, gigolò, viveurs squattrinati e alcove proibite. Un mondo dove la pochade si unisce alla commedia di sentimenti e dove ci si può ancora commuovere. L’operetta è un genere non facile: la partitura complicata, che deve seguire mille movimenti scenici, è stata affidata all’Orchestra del Conservatorio di Salerno, diretta da Nicola Samale, al coro sempre del Martucci preparato da Marilù De Santo e le coreografie di Massimiliano Scardacchi e Francesca Mottola. Elementi basilari per la riuscita di questa operetta sono tenori e soprano di buona qualità e dal fisico credibile, oltre che fini attori per realizzare uno spettacolo con scene e costumi alla pari col lusso del tempo. Lo sa bene il regista Ermeneziano “Hermes” Lambiase, direttore di palcoscenico, che debutta quale regista. “ L’operetta è uno spettacolo complesso già per i professionisti. Lo abbiamo realizzato con dei giovani, per di più con qualcuno che non aveva mai calcato il palcoscenico. Doppio cast per offrire al maggior numero di artisti di cimentarsi in questa produzione e il dovere di semplificare un po’ tutto. Sarà una Vedova Allegra, veramente tale, frizzante e briosa come si conviene ad un giovane cast, realizzata scenograficamente dal gusto elegante e viennese di Alfredo Troisi, che avrà accanto un grandissimo maestro di teatro, Gennaro Cannavacciuolo, il quale ritorna al Verdi nelle vesti del Njegus”. Vis comica d’eccezione, ma niente zeppole e babà per il cancelliere d’ambasciata, caratterista che rispetterà il ruolo originale, alla testa di un cast che avrà un altro personaggio “rotto all’arte” il barone Mirko Zeta, che avrà la voce di Angelo Nardinocchi. Due soprano per Hanna Glavari, la “vedova”: Maria Cenname che farà coppia con Salvatore Minopoli, lo squattrinato Conte Danilo, e Margherita Rispoli che danzerà il valzer con Achille Del Giudice. A completare il cast saranno Antonio Palumbo e Ciro Maddaluno (Visconte Cascada), Francesca Siani e Rosita Rendina (Valencienne), Teresa Ranieri (Sylviane), Christian D’Aquino (Kromow), Camilla Carol Farias e Mariarosaria Catalano (Olga), Maurizio Bove (Bogdanowitsch), Vittorio Di Pietro (Pritsctsch), Daniele Falcone e Gaetano Amore (Camillo De Rossillon), Giuseppe Toscano (Raul De Saint Brioche), Clarissa Piazzolla (Praskovia).