Adriano Rescigno
«Sono felice di abbracciare tutti gli amici che hanno condiviso questa campagna elettorale entusiasmante. Mi ha procurato – e sono certo che continuerà a procurarmi – grandi emozioni». L’incipit del discorso di Lello Ciccone ieri sera presso l’hotel Ariston di Paestum dove si è conclusa la sua campagna elettorale. Un momento emozionante per il candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Battipaglia-Piana del Sele con Forza Italia. «Lello sarà la persona a cui potremo assegnare le nostre attese, un professionista, un grande uomo del fare, e noi suoi amici mai “utilizzati” per la sua carriera politica, siamo orgogliosi di sostenerlo in questa ascesa che merita», e tra testimonianze di affetto e vicinanza, di giovani ed anziani, affidamenti all’Altissimo per la buona riuscita dell’avventura elettorale che si concluderà domani notte, questo è il coro unanime dei tanti che si sono susseguiti ai microfoni prima che il candidato prendesse parola facendo splendere la luna sulla vallata. «Grazie a te – dice Federica una dei tanti giovani intervenuti – ritorno a vedere la politica come una speranza; Lello mantiene senza promettere». Lacrime per Ciccone mentre Costabile Spinelli, candidato al Senato porge la sua testimonianza. «Un mese intenso, una bella esperienza, abbiamo dato e ricevuto un messaggio stupendo: quello di ascoltare. Il primato della politica ed il primato che la politica deve riconquistare, riavvicinarsi alle persone, ai territori. Dobbiamo ridare la speranza ai giovani, che non devono aspettare i 18 anni per ricevere un bonus ma dar loro la concretezza di uno sbocco lavorativo. Lello ci ha arricchito di esperienza e valori, la sua forza che è diventata la nostra forza, nel bene dell’Italia, per uno scatto d’orgoglio di un territorio che ha subito un napolicentrismo e subisce un salerno- centrismo. Non avrei immaginato di concorrere per il Senato, ho iniziato dal Consiglio comunale, attaccando i manifesti, adesso ho l’opportunità di rappresentare le istanze di tutto il mio territorio; non lasciatevi andare alla rabbia, veicoliamo le forze per una Italia migliore». Un plebiscito, musica da gladiatore nell’arena e lui che esordisce: «Siete straordinari». Dopo Spinelli, prende Ciccone la parola ma prima si commuove, per la terza volta. «Vedere tanti amici, nella guerra più importante della mia vita è un orgoglio. Prima della politica, del lavoro, del successo, ci sono le persone, ci sono le persone e le emozioni che solo loro sanno dare, e per questo vi dico grazie». «A prescindere da cosa facciamo nella nostra vita, abbiamo il dovere di proteggere ed esaltare la nostra terra. Portiamo tutti, sulle nostre spalle i nostri sogni ed è arrivato il momento di difenderli, è arrivato il momento che la politica dia le risposte alle domande che le persone pongono e meritano». E poi le storie di tanti conosciuti nel mese di campagna elettorale concludendo con: «Questi sono i drammi della sinistra ha creato. Vi vedo in mille questa sera, dobbiamo moltiplicarci, è l’Italia che ve lo chiede, non Lello, non è una battaglia, è una guerra e dobbiamo stare attenti. Non possiamo non presentarci tutti, domenica è un appuntamento con la storia, altrimenti ci schiantiamo su una sinistra finita e su faccendieri senza arte e ne parte votati per protesta».