di Pina Ferro
E’ di Acerno Mario vece, l’artificiere della Digos ferito gravemente ieri mattina a Firenze a seguito dello scoppio di un ordigno. Le condizioni di Mario Vece, 39 anni, residente a Lucca. sono gravi ed è già stato sottoposto a due interventi chirurgici. L’uomo ha perso la mano e l’uso di un occhio. L’agente, sposato dal 2002 e padre di due figlie era in servizio a Firenze dal 2015 mentre aveva conseguito la qualifica di artificiere nel 2005. Conosceva bene il suo lavoro.
Mario Vece dopo essersi diplomato all’istituto tecnico commerciale “Focaccia” di Salerno, nel 1997 si era arruolato in polizia. Da quel momento è comimciata una lunga carriera piena di traguardi e soddisfazioni. Poi il brevetto di artifieciere e la sede di firenze. Fino a ieri quando un maledetto ordigno ha interrotto la quiete del giorno di Capodanno.
Poco prima delle 5 di ieri mattina, un’agente della Digos in servizio di pattugliamento del territorio ha notato una borsa, di quelle che si usano per la spesa, vicino alla saracinesca di una libreria in una zona residenziale della città. La libreria non è una qualsiasi, ma vicina a Casapound, l’organizzazione di estrema destra. Quella libreria era inserita fra gli obbiettivi sensibili. Subito è scattato l’allarme. Via Leonardo da Vinci è stata chiusa al traffico. Pochi minuti più tardi sul posto sono intervenuti gli artificieri al fine accertare cosa contenesse quella borsa. Erano le 5 quando Mario Vece è arrivato insieme ai colleghi in via Da Vinci ed ha cominciato ad analizzare l’involucro. All’improvviso lo scoppio: c’era un timer collegato all’esplosivo contenuto in un pacchetto di carta e plastica.
Mario Vece, è rimasto ferito gravemente. E’ stato portato subito in ospedale a Careggi, al Cto, ed è stato tentato un intervento chirurgico, ma nell’esplosione ha perso una mano e l’uso di un occhio.
Secondo una prima ricostruzione fatta dalla polizia l’ordigno era collegato al timer con dei fili elettrici e l’esplosione programmata per le 5. L’artificiere si era appena avvicinato e in quell’attimo c’è stata la deflagrazione. La confezione della bomba era artigianale, ma l’esplosione è stata molto forte. Sul posto è arrivata un’ambulanza. La polizia scientifica ha raccolto i frammenti per analizzarne la composizione. Subito è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Firenze e le indagini sono coordinate dal procuratore Giuseppe Creazzo. La pista seguita, sia pure fra mille cautele, è quella anarchica. Sono state fatte perquisizioni a Firenze e più in generale in Toscana.