di Giovanni Sapere
Ha preso il via l’iniziativa “Due punti Vietri sul Mare”, la prima edizione del progetto legato al programma “Due punti architettura”, esperienza annuale – quest’anno il comune oggetto dell’inizativa è Vietri sul Mare – che unisce un gruppo di giovani architetti under 35, provenienti da diverse località, per creare, offrire idee e spunti progettuali ai cittadini della costiera amalfitana. Fondamentale è il dialogo tra abitanti e progettisti, con l’obiettivo di creare una visione condivisa, una progettazione che metta in campo due visioni e due idee che possano dar vita ad un’esperienza unica, unendo due risorse e due punti di vista. L’inziativa, proposta e organizzata dall’architetto Annarita Aversa, è realizzata grazie al patrocinio del comune di Vietri sul Mare. “Due punti Vietri sul Mare” ha già attraversato la prima parte dell’edizione, nei primi giorni di ottobre, infatti, sono state installate scatole in alcuni punti di Vietri sul Mare per la raccolta di disegni, consigli, esperienze e testimonianze dei cittadini che rappresentino la realtà che affrontano quotidianamente. E sono stati già numerosi i contributi giunti dai cittadini del centro costiero durante l’ultimo weekend. Dal 24 ottobre, le stanze del comune di Vietri sul Mare si apriranno ad un gruppo di giovani architetti e designer under 35, che dialogheranno con i cittadini e ascolteranno lo loro testimonianze per dar vita ad alcune idee progettuali riguardanti il contesto in cui vivono. Il gruppo di lavoro sarà composto da architetti: locali – Domenico Pergola e Daniela Scalese da Vietri sul Mare; Marzio di Pace, Annarita Aversa, Paola Palmieri e Silvia Napoli da Salerno – nazionali – Yuri Strozzieri da Roma, Clara Berlen da Bari, Alessandra Bruccoleri da Agrigento, Alessandro Raffo da Cosenza e Lisa Patricelli da Pescara – e internazionali – Alexandros Athaniasadis da Atene – . Il primo novembre, infine, verrà organizzata una conferenza aperta a tutti, dove i partecipanti presenteranno alcuni progetti ai cittadini e alle amministrazioni comunali, per poi essere esposti in una sede aperta al pubblico per trenta giorni. Una importante proposta che mette in contatto i progettisti anche con l’ambiente circostante, un modo per “ascoltare” i luoghi subordinati all’intervento e di poter creare un gruppo affiatato di giovani progettisti con diverse metodologie e approcci al lavoro di progettazione, legandosi fortemente anche all’interpretazione di quello che il contesto circostante gli suggerisce.