Utilizzavano l’auto in dotazione al Comune di Salerno ed omettevano di timbrare il cartellino marcatempo. Il Gup del Tribunale di Salerno, Donatella Mancini, ha disposto il rinvio a giudizio per due dipendenti comunali. Per un terzo è stato disposto il non luogo a procedere. Nello specifico dovranno difendersi dall’accusa di peculato d’uso e truffa aggravata i dipendenti Teodoro Avallone e Bonaventura D’Amato, difesi dagli avvocati Luigi Gargiulo e Fabio De Ciuceis. Pienamente prosciolto dalle accuse a suo carico Pasquale Parisi, difeso dall’avvocato Francesco Guerritore. L’indagine, coordinata dal pm Santoro, nasce da una lettera anonima nei confronti dei tre dipendenti del Comune di Salerno. Missiva che giunge ai resposabili dell’ufficio manutenzione. Viene evidenziato che i tre dipendenti comunali si sarebbero resi protagonisti di gravi inadempienze in relazione all’attività svolta e soprattutto avrebbero utilizzato per uso personale un’autovettura di proprietà dell’amministrazione comunale ed in dotazione dei dipendenti per uso d’ufficio. Nella lettera vengono contestati diversi episodi con riferimenti precisi sia per quanto concerne i tempi che le modalità per le quali veniva autorizzata l’autovettura. Questa tesi è stata contestata con fermezza dai legali difensori nel corso dell’udienza preliminare di ieri mattina davanti al Gup del Tribunale di Salerno Donatella Mancini: l’auto sarebbe stata utlizzata solo per gli spostamenti a casa nel corso della pausa pranzo. Nel caso di Bonaventura D’Amato l’avvocato De Ciuceis avrebbe evidenziato che il suo assistito rientrava a casa, durante la pausa, con l’auto in dotazione al Comune in virtù delle mansioni ricoperte in quanto l’impiegato spesso era chiamato ad effettuare delle uscite d’emergenza per questioni legate alla manutenzione stradale. Versione che, evidentemente, non ha convinto il Gup Donatella Mancini. Da evidenziare, inoltre, che il dipendente aveva chiesto agli uffici comunali di quantificare il danno economico maturato in seguito al suo comportamento che è stato valutato nell’ordine di euro 63 per l’utilizzo dell’auto che l’indagato ha prontamente saldato. Solo nella serata di ieri l’avvocato De Ciuceis ha ricevuto un documento dal Comune attraverso il quale si evidenzia che quest’ultimo non ha subito danni. Troppo tardi Avallone e Bonaventura dovranno difendersi in aula di tribunale.
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