Cocaina ed hashish per rifornire i giovani della Movida salernitana. Pioggia di patteggiamenti per i protagonisti dei due gruppi operanti tra Salerno e la valle dell’Irno sgominati lo scorso ottobre dai carabinieri con l’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare. Ieri, davanti al Gup del tribunale di Salerno Vincenzo Di Florio, si è aperta l’udienza preliminare nel corso della quale sono state avanzate le richieste di rito alternativo. Hanno chiesto di patteggiare la pena (per tutti la richiesta per la quale vi è già il parere favorevole del Pm è tra i 3 ed i 4 anni e e mezzo di reclusione) Guido Avallone, 51 anni di Salerno; Vincenzo Falanga, 35 anni di Scafati; Luigi Parrocchia, 51 anni di Baronissi; Aniello Castellano, 50 anni di Salerno gestore del bar allestito all’interno dello stadio Arechi; Daniele Palumbo, 30 anni di Salerno, titolare del Bar “Bonny & Clyde” di via Michele Conforti a Salerno; Vincenzo Clausi, 28 anni di Salerno, di rione Santa Margherita; Claudio Rinaldo, 30 anni di Salerno; Andrea Pastore, 28 anni di Baronissi; Bartolomeo Noschese, 30 anni di Pontecagnano e Antonino Cannavale, 27 anni di Salerno. Rito abbreviato, invece, per Matteo Calonico, 36 anni di Bellizzi, titolare della sala giochi “Best Bet”; Bianca Panciulo, 54 anni di Salerno e Rita Leucodonna. Rito ordinario, infine, per Aniello Bellucci, 26 anni di Ascea e Ilario Noschese. L’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 26 settembre quando saranno definite le posizioni dei 15 imputati.
L’inchiesta, denominata “Mary One”, è nata da un’attività investigativa effettuata dalla Procura di Torre Annunziata a carico di Vincenzo Falanga, 35 anni originario di Torre del Greco ma residente a Scafati, indiziato di gestire un consistente traffico di cocaina tra i comuni di Sant’Antonio Abate – Scafati e Salerno. Proprio dal monitoraggio dell’utenza telefonica in uso a Falanga gli inquirenti arrivarono a Guido Avallone, 41 anni di Ogliara, facendo scattare una parallela attività investigativa affidata alla Procura di Salerno e coordinata dai sostituti Luigi D’Alessio e Patrizia Gambardella. Avallone, che si riforniva di cocaina attraverso Falanga, divenne quindi il fulcro di una complessa ed articolata indagine che, nel giro di due anni, riuscì a delineare l’organigramma di due distinti gruppi operanti in città che gestivano l’uno il traffico di cocaina e l’altro quello di hashish. Il primo gruppo faceva capo, secondo gli inquirenti, proprio a Guido Avallone; il 41enne di Ogliara, attualmente rinchiuso dietro le sbarre del carcere di Fuorni in seguito all’arresto avvenuto il 13 gennaio 2010 quando fu “pizzicato” dai carabinieri di Sant’Antonio Abate con 800 grammi di cocaina, si avvaleva per la sua illecita attività della moglie Bianca Panciulo, di Aniello Castellano, 50 anni di Salerno gestore del bar allestito all’interno dello stadio Arechi e tratto in arresto il 21aprile 2010 per spaccio di hashish e di Matteo Calonico, 36 anni di Bellizzi titolare della sala giochi “Best Bet” . Quest’ultimo, in particolare, secondo le risultanze investigative, dopo aver acquistato cocaina dall’Avallone, provvedeva a venderla ad altri soggetti, avvalendosi della collaborazione del cugino Celestino Calonico, arrestato il 13 marzo 2010 perché trovato in possesso di 95 grammi di cocaina.
Il secondo gruppo, quello che gestiva il traffico di hashish, faceva invece capo a Daniele Palumbo, titolare del Bar “Bonny & Clyde” di via Michele Conforti a Salerno. Il 30enne salernitano è apparso sin dalle prime fasi investigative, il promotore e l’organizzatore di una fiorente attività di spaccio di hashish servendosi della collaborazione di Vincenzo Clausi, 28 anni di rione Santa Margherita che nell’ambito dell’attività di spaccio assume il ruolo di intermediario tra Palumbo e gli acquirenti; di Claudio Rinaldo, 30 anni di Salerno, custode di droga per conto di Palumbo; di Luigi Parrocchia, unico elemento in comune tra il primo ed il secondo gruppo e di Aniello Bellucci 26 anni di Ascea. Nel corso della lunga attività investigativa gli inquirenti hanno provveduto all’arresto di otto persone in flagranza di reato, quattro delle quali destinatarie dell’attuale misura, e al sequestro di 11 chili di haschish e di 170 grammi di cocaina.
24 aprile 2013