I componenti di due gruppi criminali, seppur distinti e autonomi, dicevano di appartenere a un’unica organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti. E’ quanto emerge dalle intercettazioni ambientali registrate nelle abitazioni degli indagati nel corso dell’inchiesta della procura distrettuale antimafia di Salerno che ha portato, stamani, all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare per 18 persone. Di queste, 13 sono finite in carcere e 5 hanno ottenuto il beneficio dei domiciliari. L’indagine e’ nata dopo il tentato omicidio di due persone a Salerno il 22 marzo 2013 e l’omicidio di un pregiudicato l’anno successivo. Dopo quegli episodi, il sostituto procuratore della Dda salernitana, Vincenzo Montemurro, delegando le indagini ai carabinieri del comando provinciale, ha ricostruito come i due gruppi, che avevano base operativa a Salerno e a Bellizzi (Salerno), fossero capeggiati da due esponenti della malavita collegati al clan camorristico Pecoraro – Renna. Si tratta di Roberto Benicchi e Salvatore Del Giorno. Quest’ultimo, in passato, coinvolto in rapine agli uffici postali. In circa 4 anni di indagine, sono stati eseguiti 13 arresti in flagranza e sequestrati 50 grammi di cocaina, 10 di eroina e 1,4 chilogrammi di hashish. L’approvvigionanento di cocaina, eroina e hashish avveniva a Scampia, quartiere di Napoli, e a Torre Annunziata. La droga, poi, veniva spacciata nelle ‘piazze’ di Salerno, di Bellizzi, di Battipaglia, di Pontecagnano Faiano e di Cava de’ Tirreni, attraverso una fitta e organizzata rete di ‘pusher’. Nonostante vi fosse la presenza di piu’ gruppi dediti allo spaccio, si era venuta a creare, come sottolinea Montemurro, “una ‘cupola’ interprovinciale” che gestiva in maniera unitaria il narcotraffico all’ingrosso e che progettava traffici con la Spagna. Il gip del Tribunale di Salerno ha riconosciuto in pieno l’impianto accusatorio e nell’ordinanza di custodia cautelare, agli indagati, viene contestato, a vario titolo, il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e spaccio di stupefacenti in concorso. La posizione di uno degli arrestati e’ aggravata dall’essere stato il promotore e l’organizzatore del sodalizio. Circa 200 militari impegnati nell’operazione hanno eseguito anche 35 decreti di perquisizione locale, sia nei confronti dei destinatari della misura cautelare, sia anche di altri 17 indagati a vario titolo per gli stessi reati.
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